Omelia (19-07-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.

Come vivere questa Parola?
La forza esigente del cristianesimo non si svilisce in questo aspetto dell'infanzia evangelica, anzi esprime in essa tutta la tenerezza di un rapporto con Dio che è all'insegna della fiducia, della massima semplicità e umiltà. Non bisogna studiare il modo d'essere grandi per entrare in rapporto con Lui. Anzi, i suoi misteri sono negati proprio a quelli che "si credono" tali, "s'impalcano" a maestri e, confrontandosi con gli altri, si giudicano migliori. Niente più dell'orgoglio (fosse pure il sottile orgoglio spirituale) impedisce o rende addirittura illusorio il rapporto con Dio.
"Queste cose" di cui Gesù dice che vengono celate a quanti si credono sapienti, sono sostanzialmente la conoscenza del Padre che si è rivelato in Gesù "mite e umile di cuore", "svuotato" dalla grandezza che gli era propria come Dio, per farsi "servo obbediente fino alla morte di croce "(cfr. Fil.2,8) per amore.

Oggi, rientrando al cuore in una pausa contemplativa, pregherò il Padre perché mi conceda di diventare piccolo, ma nell'ottica del suo Regno, con un grande abbandono a Lui, nello spogliamento di quella presunzione spirituale che rende "sfasato" il mio rapporto con Lui e complicato, arrogante o in qualche modo scostante le mie relazioni col prossimo.

La voce di una giovane donna "Dottore della Chiesa"
Sono troppo piccola per coltivare vanità spirituali, o per tessere delle frasi intorno all'umiltà, facendomi credere umile. Preferisco dire che Dio ha fatto cose grandi nella mia anima, e la più grande è di aver dimostrato la mia piccolezza, in potenza e insieme l'onnipotenza del suo Amore.
S. Teresa di Gesù Bambino