Omelia (21-07-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Se aveste compreso che cosa significa: "Misericordia io voglio e non sacrificio", non avreste condannato degli innocenti. Come vivere questa Parola? Gesù, al contrario dei farisei, ritiene del tutto innocenti i suoi discepoli che, sebbene di sabato (giorno in cui minuziose leggi prescrivevano l'astinenza assoluta dal lavoro), hanno pensato bene di sfamarsi, cogliendo spighe nei campi. Il Signore appoggia la sua recriminazione contro i farisei, citando un famoso detto del profeta Osea: "Misericordia voglio e non sacrifici" (Os.6,6). Anche altrove nell'Antico Testamento Dio rivela il suo rifiuto di una religiosità ritualista, tutta centrata sull'osservanza solo formale ed esteriore della Legge, un'osservanza che il Signore rifiuta e ha addirittura in abominio, perché vuota d'amore. La Legge del sabato, come ogni legge, ha senso; ma è per l'uomo e non viceversa. E "il Figlio dell'uomo" è Signore anche del sabato! Ciò che conta, e che va rispettato in assoluto, è l'amore. Perché Dio, il Legislatore stesso, è l'Amore sostanziale. Oggi entrerò nel mio cuore per vedere le motivazioni del mio operare. Cerco davvero il Signore e sono responsabile del bene di chi mi sta intorno? Sono mosso dall'amore o da vanagloria, calcolo egoistico insabbiato in formalismi senz'anima? Verbalizzo così: Il tuo Volto, Signore, io cerco. Il mio spirito anela a te notte e giorno. La voce di un antico Padre Tu, prega Dio con cuore puro. E che cos'è la purezza di cuore? Che al vedere i peccatori o i deboli, tu ne abbia compassione e misericordia. Pseudo Macario |