Omelia (23-07-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed Egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po'. Come vivere questa Parola? L'attività apostolica è la gioia del vangelo annunciato, ma implica anche una fatica, come qualsiasi lavoro. E' la bellezza di un darsi ma è anche uno svuotamento. E Gesù offre ai suoi una sosta perché possano riprendersi, accanto a Lui, a tutti i livelli: quello fisico, psichico, spirituale. Li chiama "in disparte", in quiete contemplativa. Anche questa proposta di Gesù è "terapeutica" per un tipico male di oggi: quello di non riuscire a fermarsi, di essere divorati da un frenetico attivismo per cui, perfino in vacanza, si gira come trottole dentro le "cose da fare". Invece si tratta proprio d'imparare a fermarsi, di riconoscere che le nostre stanchezze sono come buchi e rotture e sfilacciamenti che solo Gesù può riparare. Fermarsi vuol dire abbandonarsi nelle braccia del Signore che mi ama, vuol dire vincere la tentazione più subdola: quella di scappare da Dio e da me stesso in nome di tutto quello che ho da fare. Oggi prenderò un tempo più lungo per vivere il riposo festivo nel mio cuore. "Il diavolo è colui che nega all'uomo il diritto di vivere e di lasciarsi amare imprigionandolo in un agire frenetico che poi lo porta a maledire la vita" (Paul Devreux). Ebbene, io lo sconfesserò fermandomi all'aperto o in chiesa a lasciarmi amare in silenzio da Gesù amandolo in quiete contemplativa. Verbalizzerò col Cantico dei Cantici: Il mio Amato è per me. Io sono tutta per Lui. La voce di un grande pensatore Quando entriamo nel raccoglimento, lo spazio interiore si apre e la divina Presenza può annunciarsi in noi. Romano Guardini |