Omelia (22-11-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Quando fu di ritorno [...] fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato.

Come vivere questa Parola?
Si avvicina per Gesù il tempo della passione, morte e risurrezione e anche il tempo in cui i discepoli non lo vedranno più. Lui deve compiere un viaggio "in un paese lontano" e nel frattempo i discepoli devono impegnarsi ad operare per il Regno. Il tempo fra l'ascensione di Gesù al Padre e la parusia è tempo di impegno personale, di sforzo e di lavoro. Con questa parabola, Gesù cerca di rettificare la convinzione errata dei discepoli circa un'interpretazione falsa del Regno che essi ancora vedono come una realtà politica che si realizzerà in breve tempo.
Ad ognuno di noi sono stati consegnati dei talenti da gestire in vista del regno: a chi più, a chi meno. La quantità non importa. Quello che importa, invece, è il nostro impegno, il nostro sforzo che il Regno di Dio, cioè la sua legge d'amore avanzare il nostro incontro alla Parusia. E' un gran segno di fiducia che Dio ci dona ma è anche una sfida a impiegare i talenti non dimenticando che si tratta di doni gratuiti che il Signore ci da. Come i servi della parabola, noi saremo chiamati in giudizio su come abbiamo lavorato con quello che abbiamo ricevuto. Non è il caso di guardarci intorno, lamentando che altri hanno ricevuto di più o di meglio o nella bramosia di avere quello che altri hanno. Saremo giudicati su quello che abbiamo fatto con i doni che Dio ci ha dato. Qualche volta ci scoraggiamo perché non apprezziamo le nostre doti, considerandole poche, inadeguate, banali. Sono doti che non brillano, non attirano l'attenzione e le teniamo nascoste, mettendole "in un fazzoletto"; forse anche crediamo di essere umili facendo così.. Questo è un chiudersi in se stessi che porta l'aridità e ci rende sterili. Che stoltezza! Dio vuol vedere il nostro impegno instancabile, coraggioso, un impegno pieno di fiducia e di slancio, pronto a fare qualunque cosa purché avanzi il regno nel mondo. Dobbiamo farlo qui, dove viviamo, dove lavoriamo, dove studiamo, giorno per giorno, impegnando, con pace, tutto ciò che siamo e abbiamo. Gesù ha spiegato con questa parabola qual è lo stile d'attesa del Regno.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, prenderò coscienza delle doti che il Signore mi ha dato. Come sto usandole? Le tengo nascoste o le uso per proclamare il Regno con la mia vita?

Signore Gesù, aiutami a vivere in coerenza con i doni che mi hai dato con una vita impegnata, vissuta nella fede, professata con coraggio e testimoniata con le opere!

La voce di un Cardinale, autore spirituale e biblista
Signore Gesù, mia vita, mio tutto, tu mi chiedi di dare gratuitamente quanto gratuitamente mi hai donato. Aiutami a condividere con gli altri i doni ricevuti nello spirito del dialogo e dell'accoglienza reciproca...mi affido a te perché sia vigile e responsabile nella lettura dei segni del tempo e testimoni il primato del Padre nel mio lavoro quotidiano e nei rapporti familiari e sociali.
Carlo Maria Martini