Omelia (14-01-2001)
padre Tino Treccani
Gesù è lo sposo dell'umanità

La nuova comunità nasce nella fede

Le nozze di Cana appartengono ad un insieme (Gv 1,19-2,11) che l'evangelista sembra montare dentro uno schema settimanale; abbiamo così il 1º giorno (1,19-28), il 2º (1,29-34), il 3º (1,35-42, il 4º 1,43-51 ed il 6º (dov'è il 5º?) con 2,1-11.
L'espressione in 2,1 "nel terzo giorno" corrisponde a "due giorni dopo il quarto", cioè il 6º. Le nozze di Cana chiudono così la settimana. In Genesi 1 leggiamo che l'umanità è stata creata nel sesto giorno, pronta per celebrare la festa con Javé nel sabato.
Due idee basiche care nell'Antico Testamento le troviamo sempre presenti nel vangelo di Giovanni: alleanza e creazione.
Possiamo riassumere questo episodio, che deve essere letto in chiave simbolica, come la nascita della nuova umanità, sposa di Gesù, l'Agnello-Sposo (cfr. Gv 1,15.27.30).
Ricordiamo alcuni aspetti:
1) Spesso nella Bibbia, il matrimonio è sinonimo di alleanza (cfr. Iª lettura)
2) L'alleanza antica viene meno (2,3 "non hanno più vino")
3) I riti di purificazione sostentavano l'alleanza antica (2,6: le giare sono vuote): questi non sono più necessari per le comunità diventare spose dell'Agnello.
4) Gesù dà il vino buono, in abbondanza, segno di amore (cfr, Cantico 1,2; 7,10; 8,2); ed è di ottima qualità, facendo dimenticare l'antico.
5) L'abbondanza del vino (circa 600 litri, cfr. 2,6) è segno dell'arrivo del Messia che ci porta l'amore definitivo: la sua "ora", sulla croce, mostrerà questo amore senza limiti.
6) E la sposa? E' possibile un matrimonio senza la sposa? Dov'è la sposa della nuova Alleanza?

Suona strano sentire Gesù chiamare sua madre di "Donna". Gli specialisti affermano che in tutta la letteratura rabbinica e nel Nuovo Testamento non si trova un modo simile. Ciò ci porta a credere che la "Madre di Gesù", in questo episodio delle nozze di Cana, sia anche lei una figura simbolica: simbolo di quanti si conservarono fedeli a Dio, nell'attesa della realizzazione delle promesse messianiche, di quanti aspettano il nuovo, distanziandosi dall'antico modo di vedere la relazione Dio-Umanità ( "Essi non hanno più vino).
Gesù dice che è lui lo sposo dell'umanità, è lui che inaugura un nuovo modo di relazionarci con Dio, non in base a favori o riti di purificazione (le giare erano vuote), ma in base all'amore pieno e vero.
Non viene per rattoppare l'antica alleanza: il vino nuovo viene da lui, è trasformato lontano dalle giare vuote (v. 9): Gesù mette la Grazie al posto della Legge, superando una delle più antiche istituzioni per inaugurare la nuova relazione tra Dio e l'umanità, basata esclusivamente nell'amore gratuito.
La mamma di Gesù è il germe della comunità-sposa. É la radice del popolo di Dio, sposa dell'Agnello: fare tutto ciò che Lui dice (v.5) e credere in Lui (v.11); ecco il profilo del cristiano.
L'episodio di Cana, in Giovanni, trova il suo apice sulla croce, l'Ora di Gesù: là si manifesta il suo amore estremo (cfr. 13,1). A Cana Gesù rivela la sua gloria (v.11), cioè il progetto di vita e libertà per tutti.
Presentiamo a Gesù l'acqua della nostra realtà affinché Lui la trasformi in vino di vita e salvezza. Distribuiamo questo vino nuovo del Signore a tutti i convitati per la festa della vita. Accogliendo Gesù e credendo a lui possiamo generare vita e gioia, servendo e dandoci gratuitamente a coloro che più hanno necessità.