Omelia (14-12-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno In quei giorni sorse Elia profeta, simile al fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. Come vivere questa Parola? Che c'entra il profeta Elia con questo nostro cammino d'Avvento? Questo tesserne l'elogio, da parte del Siracide nella prima lettura, è correlato al Vangelo. Gli scribi, pur di non ammettere che Gesù è il Messia, obiettano: "Prima deve venire Elia". E Gesù risponde che Elia verrà e che è già venuto. Sì, perché Lui stesso è il nuovo Elia che "ristabilirà ogni cosa"; ma Elia, in Giovanni Battista è già venuto e da poco è stato decapitato da chi era ben lontano dal riconoscere in lui la voce forte del Signore. Ora, Elia è per eccellenza simbolo del profeta di Dio. Visse in un momento storico segnato dalla tentazione dell'idolatria e di un grave materialismo. La sua voce tuonò potente; la sua azione in mezzo al popolo fu come quella del fuoco e della fiaccola: un'azione che illumina e fa ardere nella verità e nell'amore quelli che l'accolgono. Così fu di S.Giovanni Battista, il precursore di Gesù. E tanto più così fu ed è di Gesù. Di lui soprattutto, più che di Elia, si può dire: "Beati quelli che lo videro e si sono addormentati nell'amore. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo al Signore di vederlo con gli occhi del cuore: di vedere che Egli è davvero il fuoco d'amore segreto e intimo che ravviva, scalda e motiva il mio vivere e tutte le mie scelte che lungo lo scorrere della giornata devono trarmi fuori dal materialismo e dall'ovattata idolatria di oggi. Fa', o Signore, che il Tuo esserci m'illumini e trasformi in fuoco d'amore quello che oggi sono chiamato a essere e a operare. Fa' che, trascorrendo il giorno amando, questa sera chiuda i miei occhi nel tuo Amore. La voce di un mistico del XVI secolo La tua ardentissima carità m'infiammi, affinché totalmente trasformato in un fuoco divino, io arda di una duplice carità: l'amore di Dio e dei fratelli. Lanspergio |