Omelia (10-12-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Giovanni percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. [...] «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri». Come vivere questa Parola? Questa Parola è preceduta dalle indicazioni storiche, con incredibile abbondanza di particolari, circa il momento in cui la Parola di Dio si manifestò a Giovanni Battista nel deserto. La ragione è chiara: quel momento era importantissimo e richiedeva d'essere come circoscritto nel tempo e nella storia che proprio allora stava cambiando. E' Dio che stava per farsi limite d'uomo, carne della nostra carne, lembo della nostra fatica di vivere, incredibile forza rigeneratrice. Per questo Giovanni il precursore gli prepara la strada chiedendo che i cuori si convertano a Lui: si destino cioè dal letargo del peccato, prendano coscienza della sua venuta, raddrizzino le intenzioni dell'agire. Senza questa presa di coscienza dell'enorme importanza che ha anche per la mia storia personale il fatto che il tempo è cambiato, non c'è vera esperienza cristiana. Il tempo per me rimarrebbe "cronos", mentre è ormai "kairos", cioè tempo di salvezza. Urge però una cosa: che io viva di conseguenza, cioè mi converta. E' tempo di preparare il cuore ad essere penetrato e cambiato da Gesù: il Dio che viene. Oggi, nel mio rientro al cuore, invocherò dallo Spirito Santo vera lucidità interiore: quel fissare Gesù-luce e –per contrasto -, gli angoli bui, le storture del mio cercare possessi affettivi e successo ad ogni costo, del mio percorrere sentieri tortuosi di prevaricazioni egoistiche, magari camuffate da apparente zelo caritativo o religioso. Verbalizzerò: Nell'intimo, Signore, tu vuoi la sincerità. Rendi diritte le mie vie. La voce di un antico Vescovo e martire Sappi attendere colui che è fuori del tempo, che è al di là di ogni vicissitudine, l'invisibile che si è fatto visibile, l'impassibile che per noi è entrato nel tempo e si è fatto passibile, soffrendo – per liberarci – ogni dolore. S. Ignazio di Antiochia |