Omelia (26-11-2006) |
Monastero Janua Coeli |
Tu sei re? Andiamo incontro a Cristo Signore perché il suo sguardo su di noi faccia di noi un regno di pace. Quando gusteremo la dolcezza di un amore che non pretende altro che di essere amore senza misura? L'Assoluto di Dio ci chiama ad altezze vertiginose di dono... buona espansione....!!!!!!!! Tu sei re? MEDITAZIONE Domande Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce. La voce di Gesù è percepibile da chi ha un udito attento. Dal momento che Gesù non è più nella sua umanità tra noi, quale voce riconoscere come sua? Le sue parole hanno un timbro inconfondibile. Quando l'uomo è capace di restare voce e di non farsi parola, allora le parole che pronuncia sono quelle di Dio trino che abita in lui. Vuoi riscoprire la bellezza dell'ascoltare il silenzio? Quando le tue sillabe si incepperanno e finiranno per spegnersi, allora la sua voce risuonerà come vera e unica Parola nella tua esperienza umana e tu diventerai per altri la sua voce, perché la tua vita si sarà fatta ascolto. Chiave di lettura Pilato e Gesù. Un uomo qualsiasi, un uomo potente, un uomo politico, un uomo senza scrupoli... di fronte a un uomo avvolto dal mistero, un uomo capace di silenzio, un uomo senza seguiti speciali. Stupendo questo incontro che ricalca i nostri incontri con un Dio vestito di povere sembianze e privo di fronzoli luccicanti. Sprezzante la domanda di Pilato?! E tu saresti il re dei Giudei? E a quale razza di re appartieni? Gesù non risponde mai a tono, se la domanda non scaturisce da una ricerca autentica di risposta. Pilato è abituato a trattare, a fare e a disfare e tratta Gesù come un qualsiasi affare. Dio non risponde a tono alle nostre preghiere, ci risponde con un'altra domanda... è una cosa che davvero ti interessa oppure ne parli solo perché altri ti hanno dato qualche informazione su di me? Pilato continua la sua arringa semiseria... E ti pare che io sia giudeo? Che ne so delle cose vostre. Sono i tuoi capi che ti hanno consegnato a me. Devi aver fatto qualcosa per trovarti qui... che hai fatto? Gesù neanche questa volta risponde alla domanda. Le sue parole vanno a denudare le vere domande di Pilato; per questo gli inizia a parlare a quale razza di re appartiene. Il mio regno non lo puoi conoscere perché tu pensi ai regni che conosci, potere, forza, conquiste... Se avessi un regno simile non preoccuparti che avrei dei sudditi a difendermi. No, Pilato, il regno di cui ti parlo non è di questa terra. Pilato di tutto il discorso prende una sola verità. Il fatto che Gesù abbia detto di essere re. E Gesù a questo punto, vedendo che lo segue, gli svela il segreto del regno di Dio. Sì, io sono re, come tu dici. Sono nato e venuto nel mondo per parlare agli uomini di un'altra regalità, la regalità del vero. I miei sudditi? Coloro che ascoltano la voce di Dio, questi sono i sudditi del regno di Cristo. La verità è il regno di Dio. La verità che sta nascosta dietro il velo delle cose, la verità che fa di ogni uomo un regno, perché se il regno è Cristo, e Cristo è uomo, l'uomo è chiamato a diventare regno, terra sovrana. La regina che passeggia nei giardini del regno è la verità. Quella verità che rende uomini liberi. Non ci sono sudditi nel regno di Dio, perché ogni uomo è re della sua terra, e tutti si partecipa alla dignità regale di Cristo. Dio ha creato l'uomo e lo ha reso DOMINUS, signore come lui, signore di tutta la creazione. Ogni cuore è un regno. Sta a ciascuno mantenere la dignità di Dominus del regno della sua vita o abdicare ad altri sovrani diventando schiavo di altri nel suo regno o nomade alla ricerca di un signore da servire... Tu sei re?! PREGHIERA Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili (Magnificat) CONTEMPLAZIONE Due assi di legno che diventano trono nel momento in cui si piegano ad abbraccio. La croce assomiglia all'uomo: l'asse verticale è il corpo, l'asse orizzontale le braccia. Allargherò le braccia per essere croce, se le lascio inerti accanto al mio corpo, se cioè resto chiuso in me, resto un palo che non attira nessuno. Di fronte a braccia aperte in attesa di abbraccio, chi non si accosterà? Vorrò essere croce per tutti?! AMARE, ecco il regno del mio Dio. Il Vangelo in mano ai piccoli Gesù è re dell'universo. Se dovessimo giocare al re e alla regina, cercheremmo subito qualcuno che faccia da paggetto o da servo. Un re deve avere qualcuno da comandare... Se chiamassimo Gesù a giocare con noi, lui farebbe il re in un modo diverso. Il re invece di comandare serve e il servo invece di servire comanda. Perché Gesù fa il re al contrario? Forse perché la parola re contiene più significati. Il re governa tutto perché tutto vada bene. Un buon re ha a cuore il benessere di tutti i suoi sudditi. I re che fanno soffrire i sudditi più che re sono tiranni. Chi più sta in alto, deve pensare a tenere in armonia tutto. Gesù sceglie di far stare tutto in armonia, guardando non dall'alto ma dal basso. E questo è semplice da capire. Se tu ti metti su una sedia e guardi una persona che sta seduta sotto di te, non la vedi bene, ne vedi solo i capelli, non ti rendi conto veramente di chi è quella persona. Se invece ti metti seduto in terra e la guardi, la vedi non solo per intero, ma ne vedi gli occhi, lo sguardo, se parla ne vedi le labbra, riesci ad ascoltare bene quello che dice.. tu prova ad ascoltare dall'alto uno che parla con la testa bassa, rivolta verso terra. Certamente ti sfugge quello che dice, soprattutto se parla piano per timore... Hai capito perché Gesù vuole fare il re non stando in alto a dominare, ma stando in basso a servire? Perché a lui interessi tu, non il suo potere. E cerca tutto quello che è meglio per stare con te e vederti contento. È un re che si fa amico tuo. Un re che ha a cuore solo di amare... |