Omelia (01-12-2006)
Monaci Benedettini Silvestrini
Quando... il regno di Dio è vicino

Troviamo nella pagina del Vangelo di oggi un avvenimento del Signore sul quale è sempre utile riflettere. A proposito degli ultimi tempi, Gesù disse la parabola del fico e di tutte le piante: quando germogliano, guardandole si capisce che l'estate è vicina. Con questa parabola egli intese esortare i discepoli a saper cogliere i segni del Regno che viene. Questa verità è così certa da contrapporla a quanto solennemente afferma: "I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno". E' come se dicesse: i cieli e la terra, pur nella loro durata, avranno termine, quello che vi dico, no! "Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina". Il fico che germoglia è segno della salvezza portata dal regno di Dio. La venuta del Figlio dell'uomo è nel tessuto concreto delle vicende umane, proprio all'interno di questa nostra storia di male. Il discepolo vive la propria testimonianza in mezzo alla contraddizioni del mondo, perché solo qui trova il momento e il luogo della sua liberazione. Luca insegna al suo lettore a leggere con fede ciò che avviene. Alla luce della storia di Gesù, anche la nostra storia diviene trasparente, e lascia vedere in filigrana i lineamenti del Figlio dell'uomo nel suo mistero di morte e di risurrezione. Al di là delle apparenze, il credente scorge nel travaglio delle vicende umane il destino stesso del seme gettato che muore e porta frutto. Questo è il regno che viene, mentre "cielo e terra passeranno". Questa, più che una profezia sulla distruzione dell'intero universo, è un'affermazione della validità eterna del messaggio di Cristo. Sulla sua Parola eterna si basano l'attesa vigilante e la speranza fiduciosa per il nostro emigrare.