Omelia (28-11-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura». Allora colui che era seduto sulla nuvola gettò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta. Come vivere questa Parola? L'immagine di colui che lancia il grido-invito alla mietitura richiama chiaramente la parabola del buon grano e della zizzania narrata da Gesù e registrata da Matteo nel suo vangelo (Mt 13,24-30). L'operazione della mietitura esprime condanna per la zizzania, cioè per coloro che sono vissuti scegliendo il non-amore, e parla di una raccolta del buon grano nei granai del cielo, cioè di un fine lieto per quanti hanno deciso di vivere secondo il progetto di Dio. C'è dunque un momento apice della storia: di un gettare la falce per mietere. C'è una resa dei conti. Ed è positiva la collocazione di questo brano dell'Apocalisse in questi giorni conclusivi dell'anno liturgico. È l'invito, molto pertinente, a fare ordine nella nostra vita. Attenzione! Qui è un angelo che grida uscendo dal tempio. Anche nel giudizio finale descritto pure da Matteo (25,31-46) gli angeli sono presenti accanto al Signore, in atteggiamento di servizio. Vivere questa parola è dunque prendere atto delle nostre responsabilità dentro la storia. Ciascuno al suo posto (importante umilissimo non importa!) è chiamato a compiere il bene, a compierlo con amore e in atteggiamento di servizio. La "mietitura" verrà da parte del Signore della storia per ognuno di noi. E sarà l'abbraccio del suo amore per sempre la risposta alla fedeltà dei nostri "sì" di ogni ora. Non è questo il nostro desiderio-aspettativa forte? Oggi, nella mia pausa contemplativa, uscirò dalla ridda convulsa delle cose da fare per raccogliermi su questo pensiero a volte emarginato per paura o per altro. Sì, verrà la "mietitura" anche alla fine di questa mia vita. Mi ci sto preparando? Signore, fammi buon grano per amore di te, a servizio dei fratelli. E poi prendimi nei granai del cielo nel tuo essere felicità per sempre. La voce di un Padre della Chiesa Consideriamo, fratelli, l'amore di chi ci ha chiamati, la beata condizione di lassù e conduciamo una vita degna dell'onore che Dio ci ha dato. Cerchiamo ogni giorno questo regno eterno e consideriamo tutte le cose presenti come ombra e sogno. Giovanni Crisostomo |