Omelia (03-12-2006)
Omelie.org (bambini)
Commento Luca 21,25-28.34-36

Con questa domenica entriamo in un tempo speciale: il tempo di Avvento.
Avete visto il colore della casula e di tutti i paramenti? È viola.
Per la Chiesa intera questo è segno di attesa e attenzione.
Il colore viola, che accompagna le quattro settimane d'Avvento, ci invita: "Vivi intensamente, presta attenzione alla Parola di Dio e alle piccole cose quotidiane: preparati bene all'incontro con il Signore!"
Perché l'Avvento è proprio tempo di attesa di qualcuno che viene.
E chi è che viene? Gesù.
Nella solennità del Natale, che conclude la lunga attesa dell'Avvento, celebreremo la sua venuta nella storia del mondo, incarnandosi, facendosi uomo.
Ma, scusate, se Gesù è già venuto, noi che cosa dobbiamo ancora attendere?
La Chiesa, durante l'Avvento, ci invita a ricordare che il Signore Gesù tornerà ancora, alla fine del tempo: è già venuto, e verrà ancora.
È di questo che parla il Vangelo che abbiamo ascoltato oggi: "Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande". Il Signore Risorto tornerà ancora nel mondo.
Sembra un discorso un po' difficile, ma forse se vi racconto quello che mi è accaduto qualche sera fa', capiamo meglio.
Sono andata a trovare una coppia di miei amici, Francesca ed Enrico. Hanno una bambina, Michela, che ha 7 anni e Francesca è incinta: a febbraio nascerà un maschietto e lo chiameranno Nicola.
Mentre ero da loro, Enrico, il papà, stava preparando una bella Corona d'Avvento e Michela lo aiutava e intanto faceva tante domande per capire bene ogni cosa. Un po' come noi, anche Michela era piuttosto confusa per questa faccenda di attendere Gesù: "Ma se è già venuto, perché dobbiamo aspettarlo ancora? Se diciamo che Gesù è con noi sempre, allora chi aspettiamo?" ha chiesto "Lo aspettiamo per finta?"
Francesca, la sua mamma, le ha dato una risposta che mi è piaciuta tanto: "Guarda il mio pancione, Michela: noi sappiamo che Nicola c'è già, è qui, a sicuro, ed è con noi. Ma lo stiamo anche aspettando: gli parliamo, prepariamo la culla, scegliamo i vestitini per lui... Non vediamo l'ora che arrivi febbraio, quando potremo vedere i suoi occhi e il suo viso, prenderlo in braccio, coprirlo di baci... Nicola c'è già, ma noi sappiamo che può esserci un modo più forte, più bello, più intenso di stare con lui!
Ecco, con Gesù è la stessa cosa: Lui è già venuto nel tempo, è sempre con noi, in ogni istante, ma tutti aspettiamo il giorno in cui lo vedremo in volto, potremo abbracciarlo forte e stare con Lui in un modo più bello!"
A me, questa spiegazione data da Francesca a Michela, è sembrata davvero molto chiara, ed è proprio tenendo a mente le sue parole che sono andata a rileggere le Letture di oggi. Subito mi sono rallegrata per quello che il Signore Dio ci dice per bocca del profeta Geremia, che abbiamo ascoltato nella Prima Lettura: "Ecco verranno giorni nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda."
È bellissimo sapere che il Padre Buono mantiene tutte le sue promesse di bene!
Direte: e quali sono queste promesse? Sono promesse grandi, immense: la promessa della felicità senza fine e la promessa della vita per sempre con Lui, nell'amore.
Ci viene da dire: -Fa' presto, Signore! Fa' che arrivi presto il momento in cui compirai le tue promesse! Fa' che arrivi presto il momento in cui verrai di nuovo!-
E proprio questo significa vivere l'Avvento: avere nel cuore questo desiderio!
Che non è solo nostro: anche i Tessalonicesi aspettavano proprio come noi la venuta del Signore ed erano un po' impazienti. Così l'Apostolo Paolo scrive loro l'invito che abbiamo ascoltato nella Seconda Lettura: "Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti, come è il nostro amore verso di voi, per rendere saldi i vostri cuori al momento della venuta del Signore nostro Gesù".
In pratica l'Apostolo Paolo sta dicendo: invece di essere impazienti e lamentarvi perché l'attesa del Signore è lunga, impiegate bene questo tempo per prepararvi ad incontrarlo! Visto che desiderate tanto stare con il Signore, rendete il vostro cuore capace di amare come ama Gesù! Crescete nella capacità di amare e sia il vostro un amore grande, grandissimo, straripante!
Sentite che indicazioni precise dà: questo amore deve essere vicendevole e verso tutti. Cioè, amarsi a vicenda, gli uni gli altri, ma un amore che sia per tutti, senza escludere proprio nessuno nessuno.
Il suggerimento che dà San Paolo, va benissimo anche per noi: crescere nell'amore è di sicuro il modo migliore per vivere l'attesa dell'Avvento e prepararci ad incontrare il Signore, il giorno in cui Egli porterà a compimento le sue promesse.
Perciò, cominciamo con gioia questo tempo di Avvento, sapendo nel profondo del cuore che Gesù è già venuto, che è sempre con noi e che tornerà ancora per essere insieme in modo più forte e più bello.
Per andargli incontro con gioia, vogliamo subito impegnarci a far crescere la nostra capacità di amare, come ci ha suggerito l'Apostolo Paolo.
Nel silenzio, dentro di sé, ciascuno pensi a un modo semplice e concreto per esercitarsi a crescere nell'amore durante questa settimana.
Non cose grandi o difficili! Una cosa piccola, come un sorriso, una parola gentile o un gesto quotidiano, non so... rifare il letto, tenere in ordine i giocattoli... qualcosa da fare ogni giorno e da fare soprattutto con amore.

Commento a cura di Daniela De Simeis