Omelia (03-12-2006) |
don Ricciotti Saurino |
Reset "Riprova" dice l'allenatore all'allievo che non ha soddisfatto il test e che sta per cedere alla delusione. Egli lo dice con la convinzione che può fare di più e meglio. Lo dice anche facendogli notare gli errori perché li eviti, i momenti di scoraggiamento perché non lo condizionino e, soprattutto, raccomandando una preparazione ancora più meticolosa e più seria. Sì, perché la preparazione è importante per la buona riuscita di qualunque impresa! "Non gettare la spugna adesso che hai fatto già un duro percorso, non vanificare gli sforzi compiuti per arrivare a tale risultato, non cedere alla convinzione che non ce la farai... anche se l'impresa sembra più grande delle tue forze, la stanchezza ti piega al ritiro, il tempo sembra essersi fatto più breve... Ricordati che c'è qualcuno che vuole spaventarti... ma c'è anche Qualcuno che ti viene incontro!" E l'allievo torna in pista con nel cuore la certezza che il maestro gli ha detto la verità, che può rendere ancora di più, che un po' di attenzione in più capovolgerà definitivamente la situazione, che la preparazione più accurata può rendere soddisfazione al suo sforzo... E, come per incanto, l'incoraggiamento aggiunge energia nuova, la fiducia del maestro rafforza la sua provata convinzione, e l'allievo ritorna a guadagnare ottimismo... come se lui e il maestro avessero unito le forze e le loro mani si fossero incontrate per una stretta di salvataggio. Sapere che c'è una mano protesa dà la vitalità sufficiente per andarle incontro, sapere che il percorso non si fa da solo dimezza la fatica, sapere che un cuore attende all'arrivo dà sprint e agilità inattesa allo stanco concorrente. E tu, allievo cristiano, a che stai? Sono anni che ti alleni nelle virtù con scarso rendimento...Il sole e la luna, i punti certi della tua vita, sono diventati, forse, insignificanti a causa delle ripetute amarezze... l'angoscia opprimente di coloro che sono tornati indietro e hanno abbandonato la competizione ha contagiato anche te... la delusione di un aiuto celeste ha fiaccato il tuo entusiasmo... e il tuo volto, anziché essere allargato ad un grande sorriso di vittoria, è diventato stretto nella forte delusione dell'abbandono. Quanti... troppi cristiani sfiduciati... incontriamo, che viaggiano contro corrente perché non riescono più a scorgere all'orizzonte la mano protesa del Maestro. Eppure... Hanno celebrato ripetutamente il Natale, ma hanno sempre fatto nascere il Bambino a Betlemme, troppo lontano per afferrare la Sua mano. Lo hanno messo in braccio a Maria, ma non hanno mai provato a tenerLo tra le loro braccia per lasciarsi coinvolgere nella Sua storia. E' sempre stato Giuseppe il Suo custode, e nessuno si è più assunto la custodia e la difesa. Lo hanno commemorato come una felice storia di altri tempi, badando solo che il muschio fosse fresco... storia troppo bella per essere vera, anziché essere troppo bella perché vera! Ora la storia ritorna, non per offrirti la solita sosta di una vacanza... Torna per ricordarti che quella mano è sempre protesa per aiutarti... che Dio non si è dimenticato di te... che la tua stanchezza non è giustificata, dal momento che Qualcuno ti viene incontro per fare insieme la strada... che si può sempre ricominciare... Basta solo resettare coraggiosamente tutta la tua vita. Dio è il tuo 'oggi', il tuo presente, è il germoglio fresco di una storia sempre nuova. Non guardare al passato... «Nessuno, che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio». Ricomincia l'allenamento con la certezza che il percorso si fa insieme con Lui, anzi, che tu ne compi solo una parte, mentre Lui ti viene incontro e ti avvicina coraggiosamente e sfacciatamente il traguardo... ma fai attenzione ad avere gli occhi aperti e vigili sulla meta, punta l'obiettivo, non cambiare sentiero, mantieni la sintonia con Colui che è pronto ad alitare su di te il respiro della libertà. |