Omelia (01-12-2006) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina. Come vivere questa Parola? La pericope offertaci dalla liturgia odierna si inserisce nel discorso escatologico che prospetta la distruzione di Gerusalemme e la fine del mondo. Eventi catastrofici che incutono terrore, si direbbe. Eppure, ieri il discorso si concludeva con un incoraggiante: "levate il capo: la vostra redenzione è vicina", ed oggi prosegue nella direzione di una indiscussa positività. Gesù paragona i nostri tempi alla stagione invernale, quando gli alberi elevano verso il cielo i loro rami spogli, quasi una muta invocazione. Sterilità di una generazione che conta troppo sulle sue forze e non riesce più a dar altro che segnali di morte (degrado ambientale, economico, politico, sociale, morale...). Ma il germe di vita, che il Risorto ha immesso nel tessuto della storia, non può essere soffocato. E allora l'invito a cogliere i segni, sia pur timidi, di una incontenibile vitalità. Gemme turgide, germogli appena accennati di giovani, adulti, uomini e donne di ogni ceto che si impegnano per un mondo più a misura d'uomo, per una società che risponda al "sogno" di Dio. Invito alla speranza, invito all'impegno, invito all'attesa operosa e lieta. Sì, "l'estate" con i suoi frutti "è vicina"! A ogni uomo di buona volontà, e, in particolare, al cristiano, che è chiamato ad essere "luce del mondo", il compito di non attardarsi più in sterili recriminazioni, ma di "leggere i segni dei tempi", per farsi promotori di una nuova stagione. Nella mia pausa contemplativa, lascerò risuonare dentro di me l'invito di Gesù: "Guardate... e capite". Su che cosa si posa, di preferenza, il mio sguardo: su ciò che non va o sui segni di bene che pure non mancano? Mi lascio, da essi, sollecitare e coinvolgere nell'attesa operosa del ritorno del Signore? Dammi occhi, Signore, per scorgere i semi di bene racchiusi nei solchi della nostra storia. Infondimi coraggio per affiancare l'opera di quanti se ne fanno promotori. La voce dell'apostolo dei lebbrosi Bisogna aiutare il giorno a spuntare. Raoul Follereau |