Omelia (11-12-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Si rallegri il deserto e la terra arida (...). Dite agli smarriti di cuore: "Coraggio! Non temete: ecco il vostro Dio. Egli viene a salvarvi". Come vivere questa Parola? Con ricchezza d'immagini poetiche, la pagina d'Isaia insiste sul motivo della fiducia. Non si può rimanere in preda a ragioni di tristezza, all'inverno del cuore. "Ci sarà una strada appianata (...). Vi cammineranno i redenti". La strada da battere incontro al Natale è questo lasciarmi spalancare e approfondire interiormente nella fiducia. "Lo zoppo salterà come un cervo" afferma ancora Isaia. E nel vangelo Gesù comanda al paralitico: "Alzati e cammina!". La situazione è dunque questa: c'e una grande possibilità di salvezza, ma per chi, consapevole d'essere inceppato e zoppicare, si lascia guarire dalla potenza redentrice del Signore. Andare incontro a Gesù che viene è possibile, è anzi la vera ragione per gioire e sentirsi profondamente vivi in Lui. Bisogna però conoscere le nostre paralisi e consegnarle a Lui, in pienezza di fiducia. E' quello che farò oggi, concedendomi a una lettura contemplativa sia della pagina di Isaia che di quella del Vangelo. Verbalizzerò: In che cosa zoppico, Signore, sulla strada del mio venire a Te? Qual è la mia paralisi? Fammi luce e dammi di consegnarmi a Te, senza timore di sorta, in totale fiducia. La voce di un antico Padre Quando Dio vedrà che in tutta purità di cuore tu ti affidi pienamente a Lui più che a te stesso, allora una forza a te sconosciuta abiterà in te. Tu avvertirai perfino coi tuoi sensi la potenza di Colui che è con te. Isacco di Ninive |