Omelia (13-12-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano la forza, mettono ali come d'aquila. Corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.

Come vivere questa Parola?
Tutta la prima lettura ci manifesta la forza di Dio Creatore: il Potente, il Grande, Colui che comunica energia e speranza a chi, affaticato e stanco, guarda a Lui. E' un brano molto bello! Ma l'efficacia della liturgia di oggi viene dal cogliere quanto è espresso dal contrasto col brano del Vangelo, dove in Gesù tutta la grandezza e la potenza di Dio diventa ancora invito a chi è affaticato e oppresso, ma perché impari la mitezza e l'umiltà di Gesù. "Troverete riposo per le vostre anime", dice il Signore. E la ragione? Eccola: "Il mio giogo è soave, il mio peso è leggero. Non è un abbellimento letterario né un gioco di parole. Si tratta di un insegnamento di formidabile importanza. Finché i pesi, le fatiche dell'esistenza sono soltanto miei e li porto con orgogliosa sicurezza da solo, mi schiacciano. Se invece imparo a viverli affidandomi continuamente al Signore con cuore umile, se li porto insieme con Lui, tutto cambia.
Non è che la vita diventi una facile passeggiata, ma pur con le sue asprezze, s'illumina di senso, acquista spessore, e nel Signore che mi ama, trovo energie sempre nuove, metto "ali come di colomba".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, guardo a Gesù mite e umile di cuore; in Lui riposo tutto me stesso con una consegna piena di tutto me stesso, con un atteggiamento pieno di abbandono e di desiderio di configurarmi a Lui. Verbalizzo pregando:

Gesù, mite e umile di cuore, rendi il mio cuore simile al tuo.

La voce di un antico Padre
Non è scritto: io ho digiunato, ho vegliato tutta la notte, mi sono coricato sul duro, ma: mi sono umiliato e subito il Signore mi ha salvato.
Giovanni Climaco