Omelia (19-12-2000) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Matteo 21,28-32 Dalla Parola del giorno Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia e molti si rallegreranno della sua nascita. Come vivere questa Parola? Un senso di paura invade Zaccaria a contatto con la divina realtà di cui l'angelo è messaggero. Nonostante l'annuncio sia di grande gioia, Zaccaria teme. Non riesce a credere che la profonda ferita della sua esistenza e di sua moglie Elisabetta (la sterilità) stia per essere soppiantata da una grande esultanza: un figlio. E che figlio! "Sarà pieno di Spirito Santo [...] e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore, loro Dio". E' qui che la fede di Zaccaria s'inceppa e s'insabbia in un gorgo nero di sfiducia. Come posso...Io sono vecchio; mia moglie pure. Il "lieto annunzio" non trova spazio, per ora, nel "raziocinante" padre del Battista. E la conseguenza è quel diventar muto che è "correzione terapeutica" da parte di Dio. Come se l'angelo dicesse: non fai spazio alla Parola di gioia che Dio t'invia? Non potrai più allietare con parole quanti vivono con te, fino a che la Parola di Dio compirà quel che è progettato: la nascita di Giovanni Battista, precursore di Gesù e figlio tuo. Oggi, nella mia pausa contemplativa incontro al Signore che viene, mi metto a forte contatto dello Spirito Santo che è presente in me. Nella sua luce di verità mi lascio interpellare: la mia fede è davvero fiducia nel mistero dell'Incarnazione: Gesù vicino, Gesù con me? E, dentro possibili oscurità e prove, so vedere l'azione correttiva e terapeutica che solo per il mio bene spacca strati di resistenze alla fede e alla speranza, dentro di me? La voce di un antico Padre Se sei arroccato dentro le tue ragioni, sei un diavolo. Se sei triste, sei suo figlio. E se ti preoccupi di mille cose, sei il suo servitore senza riposo. Un anziano di Scete |