Omelia (20-12-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Is 7,14

Dalla Parola del giorno
Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: Dio-con-noi.

Come vivere questa Parola?
Nella prima lettura il Signore dice ad Acaz: "Chiedi un segno!" Lui si rifiuta all'esplicita volontà di Dio con un pretesto: "Non voglio tentare il Signore". E il profeta dice: "Non siete contenti di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella di Dio?" Ma il Signore travalica ogni sorda incomprensione della sua volontà di salvezza. Ed ecco il segno che Lui stesso dà: dall'assoluta impotenza a generare di Maria che dice di sé "non conosco (non ho rapporti con) uomo" la sua onnipotenza d'amore trae la vita: l'umanità del Verbo Incarnato. Nel testo originale del Vangelo odierno quel "piena di grazia" riferito a Maria è da rendere: "colei che è stata colmata di grazia". Sì tutto, nell'evento dell'Incarnazione, dice che l'iniziativa è di Dio. Assolutamente gratuita e infinitamente misericordiosa! E' Lui che "per primo ci ha amati". A noi non mettere ostacoli; anzi, collaborare ma con libero "sì" di chi, guardando a Maria nel Vangelo odierno, ha imparato a dire: "Sono il servo del Signore" si compia in me il suo disegno che è salvezza.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò alla Madonna che mi aiuti ad entrare con sempre maggiore fede e speranza nell'ampiezza e profondità dell'iniziativa di Dio-Amore. Chiederò di rafforzarmi nella certezza che il suo precedermi sempre, è invito a collaborare coi suoi piani che per me e per tutti sono salvezza. Verbalizzerò:

Sono il tuo servo, Signore. Ch'io batta le tue vie.

La voce di un antico Padre
Veglia su di te con grande cura, affinché vivendo alla Presenza di Dio, tu non faccia nulla, neppure la più piccola cosa, al di fuori del suo volere. Vivi sotto il suo sguardo e «servi» con amore.
Isaia di Scete