Omelia (07-12-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Queste parole chiudono il discorso della montagna, il primo grande discorso di Gesù nel Vangelo di Matteo. Il confronto con queste pagine è decisivo. Dice Gesù: "Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica, può essere paragonato a un uomo saggio che costruì la sua casa sulla roccia", mentre "chi non le mette in pratica, può essere paragonato a un uomo stolto che costruì la sua casa sull'arena". L'esempio continua: venne la pioggia a dirotto, i fiumi strariparono, soffiarono i venti e si abbatterono su quelle due case. Sono le tempeste della vita che tutti sperimentiamo. Ebbene, la prima casa, fondata sulla pietra, restò salda; invece l'altra, che era fondata sulla sabbia, crollò. Sono due immagini efficaci con le quali Gesù ci paragona a dei costruttori. Il Vangelo ci viene dato per costruire la nostra vita su una base solida e stabile. Per questo ci Gesù invita ad ascoltarlo e soprattutto a metterlo in pratica. Ogni giorno dobbiamo nutrirci di questa parola per fondare la nostra vita non su noi stessi e non sulla nostra arroganza che, come la sabbia sono inconsistenti e mutevoli, ma sul Vangelo che è la roccia, il vero fondamento della nostra vita. Gesù è diverso da tutti i maestri di questo mondo: Egli insegna con l'autorità di chi ama sino a dare la sua vita per tutti. |