Omelia (15-12-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Dobbiamo prepararci ad accogliere il Signore. Anche la nostra generazione deve lasciarsi toccare nel profondo del proprio cuore dalla predicazione del Vangelo. La tentazione frequente è mettere continuamente le scuse più diverse per non lasciarsi toccare il cuore dalla parola del Signore. E allora anche per noi si può dire: "Abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto". Ciascuno, in effetti, pensa solo a se stesso. Ma, come per Giovanni Battista e per la gente del suo tempo, anche per noi, si pone il momento della scelta per Gesù. Una scelta non rinviabile per nessuno. A noi, che abbiamo ricevuto molti più doni e molte più parole e segni di quanti ne ebbero Tiro e Sidone, verrà chiesto conto di quel che ne abbiamo fatto del Vangelo che ci è stato consegnato. |