Omelia (17-12-2006)
Monaci Benedettini Silvestrini
Giovanni il Battista esorta alla conversione

E' la Domenica Gaudete – Rallegratevi, dalle parole che S. Paolo rivolge ai fedeli di Filippi. La Liturgia le rivolge a noi perché il Natale è ormai alle porte, e quindi ci invita a rivivere quei momenti che immediatamente precedettero la venuta del Salvatore. Fa', o Signore che il tuo popolo giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della Salvezza. L'annuncio della Salvezza vicina è sorgente di gioia profonda, gioia del condannato che ha ricevuto clemenza, del prigioniero che si vede aprire le porte alla libertà. E' la gioia che ridà la forza di riprendere il cammino perché la meta è in vista ed è certa. L'annuncio che il Signore è vicino, è qui, bandisce ogni timore e introduce in una pace di indicibile fiducia e gaudio. Il verme che erode costantemente la nostra felicità è il timore della la morte e di tutto quello che la precede, ad essa conduce e ad essa seguirà. Esso si annida nella profondità del nostro essere e la sua vita è il peccato. Il Salvatore viene a distruggere il peccato e togliere così alla morte il suo pungiglione. Giovanni il Battista che ci prepara all'avvento del Salvatore ci prepara anche a quello che dovrà essere la nostra parte nell'opera della Salvezza, perché essa non può esserci senza la nostra libera cooperazione. Che dobbiamo fare? Chiedeva la gente a Giovanni. La sua risposta era un pressante invito a metter le cose in ordine, a non far de male, ad operare la giustizia. Il battesimo che egli amministrava era solo un segno e un invito di purificazione e di pulizia morale, ma quello di Colui che stava per venire sarebbe stato un Battesimo di fuoco e di Spirito Santo: di Giustizia e di Santità. O Sapienza che esci dall'Altissimo e tutto disponi con forza e dolcezza, vieni ad insegnarci la via della vita.