Omelia (17-12-2006) |
don Marco Pratesi |
Viene il Dio della gioia "Alleluia! Viene in mezzo a noi il Dio della gioia". Il responsorio del salmo odierno riassume benissimo, in una frase, il senso dell'oracolo di Sofonia. Esso infatti è un invito molto semplice ma essenziale: gioisci! Il motivo della gioia, ancora una volta, non risiede nella bontà delle situazioni umane, anzi. Chi conosce il resto del breve libro di Sofonia, sa che il profeta annunzia tempi duri per l'Israele indocile del suo tempo. Non a caso l'autore medievale del famoso "Dies irae" si rifarà alle espressioni di Sofonia circa il "giorno del Signore", il momento del suo intervento forte. Però, attraverso e oltre tutto questo, il Signore si farà presente in modo nuovo e più intenso. Il motivo della gioia è appunto questo: "Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente" (v. 17). Non c'è più la punizione, non più il nemico, non più la rovina incombente, col suo seguito di ansia e di sgomento. Il Signore in te gioirà di te, esulterà per la tua salvezza. La gioia alla quale siamo chiamati consiste proprio in questo: sintonizzare il nostro cuore sulla gioia del Signore, attingere dal suo cuore un po' di quella gioia. Si può comandare la gioia? Non è qualcosa che nasce spontaneo e basta? C'è una igiene da fare: non lasciare il nostro orizzonte interamente ostruito dalle cattive notizie. C'è una educazione da darsi: disporsi ad accogliere la gioia che esiste già in Dio. Come tutte le cose preziose, la gioia autentica è al tempo stesso, paradossalmente, conquista e dono. Non viene da sé, senza il nostro impegno; ma viene da sé, perché è il Signore che si fa presente. Non viviamo spesso come se lui non fosse presente? Non abbiamo così spesso la sensazione di una vita che sta sotto la maledizione: debole, incerta, minacciata, breve? Non siamo spesso soggiogati dall'ansia che inflessibile, ci sferza, facendoci sgambettare a suo piacimento? Non sentiamo diminuire la nostra energia di fronte a forze ostili che invece sembrano crescenti? Antidoto contro il male è la presenza del Signore. L'avvento, scuola di gioia, ce lo ricorda. Ripetiamocelo spesso in questa settimana, diciamocelo in mezzo alle stanchezze, alle ansie, alle paure: "Alleluia! Viene in mezzo a noi il Dio della gioia." I commenti di don Marco sono pubblicati dal Centro Editoriale Dehoniano - EDB nel libro Stabile come il cielo. |