Omelia (15-12-2006)
Monaci Benedettini Silvestrini
Accoglienza e rifiuto della Salvezza

Il brano Evangelico è oggi come un accorato lamento per la leggerezza con cui i suoi molteplici e vari inviti alla grazia e alla salvezza sono caduti nel vuoto. Dio ci vuol guidare alla salvezza e alla felicità vera con la sua parola; purtroppo spesso lo costringiamo a dirci: se avessi prestato attenzione ai mie comandamenti il tuo benessere sarebbe come un fiume. Dio impiega ogni modo, anche le conseguenze dei nostri sbagli, deviazioni, negligenze e disattenzione ai suoi avvertimenti per condurci a se; con ciò che ci fa gioire, e con ciò che ci fa soffrire; con momenti di consolazione e di pace, e con altro di afflizione e di tristezza e aridità; con promessa di premio e con minaccia di castigo. Con l'amore di Padre gioisce per il bene dei suoi figli, e si affligge per il male che si procurano. Le parole di Gesù sono un monito a non ricevere in vano la grazia del Natale, di questo Natale, e la Liturgia prega oggi per il rafforzamento della nostra attenzione alla parola di Dio che è parola di salvezza, affinché illuminati da essa andiamo incontro al Salvatore con le lampade accese del nostro amore. Senza la saldezza della parola di Dio che ci guidi sul nostro cammino saremo sempre attirati dall'inane e dall'effimero e cammineremo invano e verso il nulla. Il Signore è vicino: "se oggi udite la sua voce non indurite il vostro cuore".