Omelia (16-12-2006) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Lo Spirito dell'Avvento... Lo spirito dell'Avvento è quello dei Profeti e di Gesù: che venga il Regno di Dio. I Profeti desiderarono vederlo e lo annunziarono anche soffrendo la persecuzione e la morte. Elia, considerato il più grande dei profeti, è infiammato di questo di questo zelo per il Regno; "era come il fuoco, la cui parola ardeva come una fiamma". (Sir. 48,9). Il suo spirito ritornerà nella persona del Precursore per preparare la venuta del Salvatore e indicarlo ormai presente. Dio continua a mandare i suoi profeti e i suoi messaggeri affinché per mezzo loro possiamo ricevere e incontrare il Salvatore. Nelle parole di Gesù c'è una grande tristezza: Elia è già venuto e non l'anno riconosciuto, anzi gli hanno fatto quello che hanno voluto. E' spesso questa la sorte dei suoi messaggeri; è stata questa la sua stessa sorte: venne tra i suoi e i suoi non l'hanno accolto. Potrebbe questo essere anche un ammonimento a noi tutti: di non lasciar cadere invano i messaggi che Dio continuamente ci invia, e in questo tempo attraverso la Liturgia e la ricorrenza del Natale. Gesù desiderava che il fuoco dell'Amore di Dio si accendesse. Il Battesimo che volle ricevere da Giovanni esprimeva il suo desiderio di fare la volontà del Padre; era anche figura del suo desiderio di esser battezzato con un altro battesimo, quello del suo Sangue, espressione ultima del suo amore per il Padre e per gli uomini. Possa il fuoco che animava Elia e che Gesù è venuto a portare, incendiare i nostri cuori col desiderio della sua venuta. |