Omelia (19-12-2006)
mons. Vincenzo Paglia
Commento Luca 1,5-25

Il Vangelo di Luca si apre con l'angelo che parla a Zaccaria nel tempio e gli annuncia la nascita di Giovanni Battista. Zaccaria ed Elisabetta erano sterffi, non avevano figli, e per di più erano ormai vecchi. Non aspettavano altro che la conclusione della loro vita. Il futuro era già, in certo modo, segnato senza nessuna altra speranza. In essi possiamo vedere la vita di tanti anziani e anziane, rasseganti a passare gli ultimi anni della vita in modo più o meno triste. Ma Dio interviene con la sua Parola e annuncia a Zaccaria che la moglie avrà un figlio. E impossibile, è troppo, pensa Zaccaria. E resta muto. La forza e l'amore del Signore si scontrano spesso con la nostra incredulità e, pur avendo il tesoro del Vangelo, diventiamo come muti, incapaci di parlare e di sperare. Chi non ascolta non riesce neanche a parlare. L'amore di Dio vince anche la nostra incredulità e la nostra sterffità. Elisabetta, nella sua vecchiaia, concepì un figlio. Nessuno è tanto vecchio da non poter vedere e operare cose nuove e belle.