Omelia (14-12-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Non temere, io ti vengo in aiuto!

Come vivere questa Parola?
L'uomo, anche quando si ammanta di pseudo-sicurezze, è ben consapevole della propria debolezza e fragilità. Di qui la paura che lo incalza e spesso lo tiene sulle difese. Paura che venga a manca il necessario: ed ecco la corsa all'avere che misconosce gli stessi limiti della giustizia; paura di essere sopraffatti dagli altri: ed ecco la corsa al potere con il suo corollario di violenza, sopraffazioni, guerre...; paura che spinge a nascondersi, tirando su maschere; paura che inquina tutto, gli stessi rapporti tra familiari. Su questa paura scende rassicurante la Parola di Dio, la sola che la possa efficacemente radiare: "Non temere, io ti vengo in aiuto!". Se la prendessimo più sul serio! Se riuscissimo veramente a dar credito al Signore, quanto più serenamente scorrerebbero i nostri giorni! Il guaio è che, come già i nostri progenitori, non ci fidiamo pienamente neppure di Lui. Protestiamo la nostra fede, ma, all'atto pratico, non abbiamo il coraggio di abbandonarci a Dio. Siamo pronti a chiedergli ragione del suo agire, protestiamo perché le cose non vanno secondo i nostri parametri e tentiamo di "vedercela" da soli per far fronte alle nostre inquietudini. Poi ricorriamo dallo psicologo perché ci tiri fuori dalla depressione in cui siamo piombati. Senza nulla togliere al supporto umano ed evitando di cadere in forme di fideismo, perché non tornare ad affondare le radici nel terreno stabile della Sua Parola? Perché non afferrarci alla mano che Egli ci tende? È a me, a noi, uomini e donne di oggi, che Egli torna a ripetere: "Non temere!". Vivere il Natale è prendere sul serio questo invito, è credere nel suo amore forte e potente, è gettare in Lui ogni paura.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, guarderò in faccia le mie paure, quelle soprattutto che cerco di nascondere anche a me stesso. Le consegnerò poi al Signore riconfermando la mia fede-fiducia in Lui.

"Tu mi scruti e mi consci, Signore", fin nelle pieghe più recondite del mio cuore. Snida tu, le paure che vi si nascondono e fa' che io poggi unicamente sulla roccia salda del tuo amore.

La voce di una testimone
Non temiamo il Signore. Siamo cadute nelle sue mani. Ma sono mani dolcissime, che guidano verso una strada d'amore e di pace. E noi, se saremo docili nelle Sue mani, non saremo mai, nemmeno per un soffio, abbandonate.
Benedetta Bianchi Porro