Omelia (21-12-2006)
Monaci Benedettini Silvestrini
La Visitazione

Maria crede alle parole dell'Angelo e obbedendo all'implicito commando contenuto in esse, corre da sua cugina. Là ella trova una duplice conferma della sua fede e del suo fiat all'annuncio del messaggero dell'Altissimo: Elisabetta è con bambino in seno e questo bambino esulta alla presenza della Madre del suo Signore. Egli incomincia così la sua missione di Precursore: il suo sussultare nel seno materno annunzia alla mamma che il Salvatore è venuto e lo saluta nella Madre. L'antica Alleanza incontra e passa nella Nuova. Il Cantico dei Cantici diventa la più impensabile e sublime realtà. Il Signore tuo Dio in mezzo a te, è un Salvatore potente, ti rinnoverà con il suo amore. Lo Spirito del Signore aleggia sul nuovo abisso dell'Amore infinito: la nuova creazione. La gioia che pervade questo incontro è la gioia messianica. "Gioisci figlia di Sion, esulta, Israele". Non c'è più ragione per temere, per scoraggiarsi non temere Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il secondo mistero della Luce ci dice anche che la fede nella parola di Dio produce è sorgente di amore e desiderio, e che chi è pervaso dalla Divina presenza la comunica ad altri. Il Natale vuol dire nuova nascita di Cristo in noi; nascita che avviene con un più intenso amore e una più grande purità di vita. Crescerà allora in noi il desiderio e la capacità di portarlo ad altri con la parola e con l'esempio. O Astro che sorgi, splendore dell'eterna luce e sole di giustizia, vieni e illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.