Omelia (24-12-2006)
padre Romeo Ballan
Per gustare ed annunciare il Natale

Riflessioni
Alla porta del Natale, la Parola di Dio ci offre oggi le chiavi per comprendere, gustare ed annunciare ad altri il mistero che celebriamo. Queste chiavi si chiamano: Maria, la carne e la piccolezza. Anzitutto, Maria, che l'evangelista Luca ci presenta nel fatto della Visitazione alla parente Elisabetta (Vangelo). In un clima di fede e di gioia intensa, si produce l'incontro fra due donne, che sono divenute madri gestanti per uno speciale intervento di Dio: Elisabetta nella sua anzianità, Maria nella sua verginità. Ambedue sono ripiene di Spirito Santo (v. 41; Lc 1,35), attente nel cogliere i segni della sua presenza, pronte a lodarlo e a ringraziarlo per le sue opere meravigliose (v. 42-45.46-48). Questi elementi fanno della Visitazione un mistero di fede, di gioia, di servizio, di annuncio missionario. Maria, premurosa nel viaggio (v. 39), portando in grembo Gesù, è immagine della Chiesa missionaria, che porta al mondo l'annuncio del Salvatore.

"Beata colei che ha creduto", esclama Elisabetta (v. 45). È la prima beatitudine che appare nei Vangeli. Per la fede Maria ha concepito nel suo cuore il Figlio di Dio prima ancora di generarlo nella carne. Ha creduto, cioè si è fidata, si è abbandonata in Dio. Le parole di Maria: 'eccomi, sono la serva, avvenga...' (v. 38) sono in sintonia con il 'sì' di Gesù, il quale, secondo l'autore della lettera agli Ebrei (II lettura), entrando nel mondo, ha detto: "Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà" (v. 7). Indica così l'unico culto gradito a Dio, il culto dei veri adoratori del Padre "in spirito e verità", come Gesù stesso lo rivelerà anche alla samaritana (Gv 4,23).

Da molto tempo - possiamo dire da sempre - Dio non si diletta del profumo degli incensi e del fumo delle carni degli animali immolati nel tempio. Egli vuole abitare in un tempio di carne, nel cuore delle persone, diventare il centro di ogni pensiero e di ogni interesse, la ragione di ogni scelta e decisione, la radice di ogni gioia. Solo a questo livello si può parlare di vera conversione del cuore, una conversione che va al di là di gesti esterni puramente rituali, di pratiche superficiali e di formule astratte ripetute a memoria.

Gesù è il vero adoratore del Padre: fin dal suo primo ingresso nel mondo, non gli offre animali o incensi (v. 5-6), ma presenta se stesso, il suo corpo, come offerta d'amore per santificare tutti (v. 10), senza escludere nessuno, perché "non si vergogna di chiamarli fratelli" (Eb 2,11). "Caro salutis est cardo" (la carne è il cardine della salvezza), amavano ripetere i Padri dei primi secoli con il loro grande senso teologico ed antropologico. Sottolineavano in questo modo che Dio ha voluto rendere manifesta e concreta la sua salvezza, facendola passare attraverso la carne umana del Figlio di Dio, il figlio di Maria. Alla scuola di Maria, il Papa ci invita ad incontrare Gesù nel Natale e nell'Eucaristia. (*)

Tutta questa meravigliosa opera di salvezza si realizza attraverso segni piccoli e poveri, persone e realtà umili. L'esempio biblico del giorno è Betlemme (I lettura), villaggio piccolo ma culla di un dominatore che "pascerà con la forza del Signore", darà sicurezza e pace al popolo, "sarà grande fino agli estremi confini della terra" (v. 3-4). Betlemme è un paesetto insignificante, ma Dio lo sceglie per farvi nascere colui che è 'la Notizia più Bella' per tutti i popoli. All'origine di tale avvenimento c'è Maria, la quale è cosciente che Dio "ha guardato l'umiltà della sua serva" (v. 48). Per questo, esulta e canta.

Anche oggi, Dio compie le sue opere grandi per mezzo di strumenti poveri, gesti umili, situazioni umanamente disperate. Viene da domandarsi: ma allora, chi si salva? Coloro che, con cuore sincero e disponibile, accolgono il mistero di quel Bambino, nato a Betlemme 2000 anni fa; coloro che ne ascoltano il messaggio, si fanno costruttori della sua pace, portatori della sua gioia. Come Maria, come i pastori!


Parola del Papa
(*) "Cari amici, entriamo nel mistero del Natale, ormai vicino, attraverso la 'porta' dell'Eucaristia: nella grotta di Betlemme adoriamo lo stesso Signore che nel Sacramento eucaristico ha voluto farsi nostro alimento spirituale, per trasformare il mondo dall'interno, a partire dal cuore dell'uomo. Ponetevi alla scuola della Vergine Maria, la prima che ha contemplato l'umanità del Verbo incarnato. Nel Bambino Gesù, col quale intrecciava infiniti e silenziosi colloqui, Ella riconosceva il Volto umano di Dio, così che la misteriosa Sapienza del Figlio si è impressa nella mente e nel cuore della Madre".
Benedetto XVI
Agli Studenti Universitari degli Atenei Romani, 14 dicembre 2006


Sui passi dei Missionari
- 24/12: B. Bartolomeo Maria dal Monte (1726-1778), sacerdote di Bologna, assiduo predicatore di missioni al popolo e al clero in ben 62 Diocesi d'Italia; creò la Pia Opera delle Missioni.
- 25/12: Nascita di Gesù Cristo a Betlemme, Figlio di Dio in carne umana, Salvatore di tutti i popoli (Lc 2,10-11).
- 26/12: S. Stefano, protomartire (+ 34 ca.), diacono pieno di fede e di Spirito Santo; morì pregando per i suoi persecutori.
- 26/12: Bb. Agnese Phila e Lucia Khambang, delle Suore "Amanti della Croce", martirizzate assieme ad altre donne cristiane della Tailandia (+ 1940).
- 27/12: S. Giovanni, apostolo ed evangelista.
- 28/12: Festa dei Santi Innocenti, testimoni di Cristo con il sacrificio della vita.
- 28/12: S. Gaspare del Bufalo (Roma, 1786-1837), evangelizzatore di carrettieri e contadini, dedito alle missioni popolari, propagò la devozione al prezioso Sangue di Cristo.
- 29/12: S. Tommaso Becket (1118-1170), cancelliere del re, poi vescovo di Canterbury, fu esiliato in Francia per sei anni; rientrato in Inghilterra, fu ucciso nella sua cattedrale.


A coloro che seguono settimanalmente queste riflessioni missionarie
AUGURIAMO ABBONDANTI BENEDIZIONI DEL BAMBINO DIVINO
in questo Natale e per l'Anno Nuovo.

Facciamo ora una breve pausa natalizia e ritorneremo per la domenica 21 gennaio 2007