Omelia (01-01-2007) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Con oggi inizia un nuovo anno, forse siamo ancora un po' storditi dai botti e dai festeggiamenti della notte, una notte un po' diversa da quella di Natale, quando abbiamo accolto il bambino Gesù, vero Dio, che si è fatto uomo per abitare in mezzo a noi. Proprio in questo primo giorno dell'anno, la Chiesa ci offre due punti di riflessione, uno è la "Giornata mondiale della pace", che troviamo richiamata nella prima lettura tratta dal libro dei Numeri, e la seconda è Maria, la madre di Gesù. Nella prima lettura è Dio che suggerisce ad Aronne, sommo sacerdote, tramite Mosè, una preghiera di benedizione per il suo popolo. In essa troviamo delle splendide parole di protezione, di benevolenza e di pace, che trovano la garanzia del Signore stesso. Anche noi oggi, dopo i festeggiamenti del capodanno, sentiamo il bisogno che il Signore "faccia brillare su di noi il suo volto" e ci doni la sua pace, quella pace che trova il suo compimento in Gesù, maestro di vita. Anche il Salmo 66 riprende questo tema di benedizione rivolto a tutte le genti, cioè al mondo intero, senza confini, colore della pelle, nazionalità e credo religioso. Nella seconda lettura troviamo l'unico riferimento che Paolo fa a Maria, infatti parlando di Gesù dice che è nato da donna, questo per sottolineare l'umanità di Cristo, che ci ha riscattati proprio grazie a quella donna, sua madre, consentendoci di chiamare Dio, Abbà, padre. Luca, nel suo vangelo, si attarda ancora a raccontare i fatti della nascita a Betlemme, e ci dice che ad affollare il luogo dove Gesù è nato sono i pastori, una categoria di persone umili e quasi emarginate dalla società di allora, ma che rappresentano un primo prototipo di missionario e riempivano il mondo di stupore con i loro racconti. Stupenda è la descrizione di Maria che "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore". Non è da trascurare il ruolo di Giuseppe che, pur nel silenzio, permette a Gesù d'entrare nella storia della salvezza come vero Messia della casa di Davide Anche noi abbiamo ricevuto questo lieto annuncio, e non solo a Natale di quest'anno, ma forse presi dai vortici della gioia a tutti i costi, degli affanni della vita quotidiana, esso non trova più posto nel nostro cuore e la meditazione è un esercizio che non sempre ci trova capaci di attuarlo. Forse dovremmo anche noi diventare semplici ed umili come i pastori e, soprattutto, come Maria, per essere capaci di rendere gloria a Dio per tutto quello che abbiamo visto e udito, accogliendo Gesù com'è, vero Dio e vero Uomo. Per la riflessione di coppia e di famiglia: • Maria e Giuseppe costituiscono una coppia con stili diversi fondati sui silenzi e sui fatti, rivolti al progetto a cui Dio li ha chiamati, mettendo la sua volontà al primo posto. E noi? • Gesù che si fa uomo è il fondamento della pace. Ci crediamo? Come influisce questo sui nostri comportamenti nella coppia, in famiglia, sul lavoro, nella comunità parocchiale...? • Luca ci ha descritto la "loquacità" dei pastori su Gesù. Nel rapporto fede-vita che spazio ha per noi la testimonianza? Commento a cura di Anna e Carlo Beltramo |