Omelia (01-01-2007) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
La Madre di Dio, regina della pace La festa di oggi ci offre molteplici motivi di riflessione: la chiesa scandisce per tutti noi ripetutamente nel nome del Signore una solenne benedizione sacerdotale. È l'augurio migliore che possiamo ricevere e scambiarci in questo giorno: viene da Dio, ma è per tutti noi. Pur essendo la festa della Madre di Dio, domina la figura del Cristo e ci viene ricordata ancora la sua opera di salvezza per l'intera umanità. Maria è sapientemente incastonata nel mistero del suo Figlio per sottolineare il suo ruolo nella storia della salvezza e in quello sempre attuale di Madre dei credenti. Noi onoriamo Maria sempre vergine, proclamata nel Concilio di Efeso «santissima madre di Dio» perché Cristo sia riconosciuto veramente Figlio di Dio. È nel nome di Maria che dal 1967 si celebra oggi in tutto il mondo cattolico la giornata mondiale della pace. Dono divino, dono messianico è la pace. Non può essere costruita soltanto da noi uomini e soprattutto non potrà mai essere proclamata efficacemente fin quando non si depongono le armi. La pace degli uomini non può essere diversa da quella di Cristo: va quindi costruita sulle solide basi dell'amore fraterno e della grazia divina. Ogni cristiano per vocazione deve essere un costruttore di pace cominciando magari dalle mura domestiche, impartendo una sana educazione ai figli con la forza dell'esempio. Il tutto dobbiamo accompagnarlo con la forza della preghiera come fa la liturgia di questo giorno che ci fa ripetere nella orazione: «Tu, o Dio nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna», una salvezza che inizia già durante il nostro pellegrinaggio terreno. |