Omelia (01-01-2007) |
don Maurizio Prandi |
Maria Madre di Dio Elaborazione di un testo di don Luigi Pozzoli Celebrazione questa, in cui ringraziare e benedire Dio per quanto ci ha regalato nell'anno che è appena terminato e per aprirci alla speranza di futuro buono perché nelle mani di Dio. Bellissime anche le letture che ci vengono consegnate in questa Solennità ed in particolare la prima, che altro non è che una promessa di una benedizione che è protezione, cura, splendore di bellezza, pace... Questa antica promessa è stata mantenuta ed il Natale di Gesù ci rivela il nome e il volto di quella benedizione: Gesù di Nazareth appunto. Protezione, luce, pace trovano un nome e un volto ben precisi in Gesù... Dio ha un volto in Gesù di Nazareth... Ogni anno mi colpisce, mi piace, mi affascina l'insistenza della liturgia sui volti... E' Una grande, splendida benedizione! E' un portale che ti introduce nell'ingresso del nuovo anno con una parola di bene per la tua vita... quando ero in seminario sono stato a Petra, quella città della Giordania dove hanno registrato il film di Indiana Jones... ebbene, per arrivare alla città bisogna percorrere un lungo e stretto corridoio tra due pareti di roccia a strapiombo. Finito questo corridoio improvvisamente ci si apre alla città e ti trovi davanti il tempio che quasi ti toglie il fiato per la sua bellezza. E' l'unico ingresso per arrivarci... lì stava un sacerdote che benediceva ogni persona che arrivava, ogni persona che entrava...anche noi oggi, all'ingresso del nuovo anno veniamo benedetti. Mi piace anche la continuità con la prima lettura di ieri, con questa donna, Anna, che ha un unico desiderio per il figlio: condurlo a vedere il volto del Signore. E' proprio vero: nostro compito e nostra responsabilità è non tanto quello di inculcare una fede, ma quello di imparare noi per primi e poi condurre gli altri anzitutto a leggere i volti, incontrarli, riconoscere in loro un tratto, straordinario ed incancellabile, dell'Unico Volto. L'amore del Padre, il suo essere propizio, ci raggiunge attraverso gli incontri, i gesti di fraternità, la gioia di comunicare e di accogliere... attraverso una vera e propria liturgia dei volti. C'è un altro passaggio in questa lettura che secondo me è di una bellezza straordinaria: Il Signore rivolga su di te il suo volto... prima parla del brillare del volto di Dio, ma qui, in un certo senso, c'è qualcosa di più; mi colpisce la direttività di Dio la sua attenzione al singolo: c'è l'attenzione rivolta proprio a te... Bellissimo! Dio fa brillare il suo volto ma lo fa brillare proprio per te... Dio volge il suo volto, ma proprio verso di te... Avvicina il suo volto al tuo volto... Un altro segno di bellezza e di speranza lo trovo nei pastori del vangelo di oggi. Hanno conosciuto la pace e l'hanno trasmessa con il loro canto di lode: Se ne ritornarono glorificando e lodando Dio... Dove sta la bellezza? Dove sta la speranza? Nel fatto che Dio avrebbe potuto affidare la buona notizia della nascita di Gesù ai canali di comunicazione del tempo, ai corrieri che percorrevano le strade imperiali: così facendo la notizia sarebbe arrivata subito alle grandi città e ai palazzi dei potenti. Si è servito invece di mezzi poveri come i pastori e i sentieri praticati dai pastori. Sembra quasi che Dio ci voglia dire che la Buona Notizia, il dono della pace, passa non attraverso i canali ufficiali, mondani, ma attraverso la via umile, discreta, quotidiana dell'incontro tra fratello e fratello. C'è un bisogno di confidenza per dire la pace, c'è bisogno di confidenza per consegnare e ricevere il Bambino che porta la pace e il sorriso di Dio. Può essere davvero augurio e desiderio per noi, per questo nuovo anno che comincia: che anche per noi ci sia spazio per il desiderio di dire e celebrare la nostra fede lungo i sentieri del nostro vivere quotidiano... Possiamo come Maria anche noi serbare nel cuore, custodire, meditare per poi camminare e seguire Gesù, passo dopo passo per lasciarci condurre a vedere il volto del Signore. |