Omelia (07-01-2007) |
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Commento su Luca 3,15-16.21-22 In questa domenica, che conclude il tempo di Natale si fa memoria del Battesimo del Signore. Il brano, che è tratto dal capitolo 3 del Vangelo di Luca, è composto da due parti, ben differenziate. Nella prima parte si tratta del Battesimo e dell'attesa del Messia: "E tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: "Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco" Nella seconda parte si tratta del Battesimo di Gesù e della discesa dello Spirito Santo su di Lui Due parti ben distinte, ma in realtà, come vedremo, strettamente connesse; imposterò questa mia riflessione prima considerando il Battesimo di Gesù, poi parlando del nuovo battesimo ("in acqua, spirito e fuoco" ) che il Signore ci ha donato. Infine si condivideranno due episodi concreti, sviluppando alcune temi. Il Battesimo di Gesù Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: "Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto". Nell'Antico Testamento in vari passi si trovano cenni al bagno o battesimo proposto in Israele: non tanto una liberazione dai peccati ma una cerimonia di iniziazione, una purificazione. In Ezechiele leggiamo "(Così dice il Signore Dio):"Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati, io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e i vostri idoli" e prosegue "vi libererò da tutte le vostre impurità"(Ezechiele 36, 25 e 29) La pratica del bagno rituale e dell'abluzione era molto diffusa fra gli ebrei. La vicinanza a Dio imponeva una purificazione continua mediante l'acqua. Anche i sacerdoti in Israele, i Coen, si purificavano mediante l'acqua che veniva loro versata dai componenti delle tribù dei Levi, tribù particolarmente importante che aveva (ed ha tuttora) come simbolo una brocca da cui zampilla l'acqua della purificazione.... Giovanni Battista annunciava la necessità della conversione: offriva a tutti la possibilità della purificazione mediante l'immersione nel fiume Giordano. Il bagno purificatore portava ad essere "nuovi nati" e a potere aspirare ad una nuova vita. Non creava un rapporto privilegiato con Dio ma era segno di una alleanza che si era disposti a compiere, di una abluzione, che poteva anche essere ripetuta, che sottolineava l'appartenenza al popolo di Israele che, purificandosi, attendeva la venuta del Messia. Il battesimo proposto da Giovanni avveniva lontano dal Tempio e dai suoi sacerdoti, bastava immergersi nel Giordano confessando i propri peccati. Il fatto che Gesù si sia spostato dalla sua casa per andare lungo le rive del Giordano per sottoporsi al rito, significa che Gesù assume su di sé veramente la condizione umana, il suo vivere in una storia che è fatta di uomini e che aderisce alla predicazione del Battista che chiede la conversione della vita. . Proviamo ad immaginare la scena: Gesù che è, noi lo sappiamo, senza peccato, si mette in fila col "popolo" . Pensate Dio con gli uomini, in fila con loro; Dio ha assunto pienamente la condizione umana. Come non pensare a San Paolo che nei Filippesi 2, 6-7 scrive di Gesù "il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso, la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini "? Gesù, è così simile a noi, seppur diverso, ma fratello nell'umanità, da recarsi nel Giordano ad immergersi nell'acqua che purifica, e dopo, come uno di noi, intento nel rapporto di preghiera con Dio. Visualizzate la scena? Una scena quasi ordinaria: folle di gente, il Battista, il greto del fiume, il cielo, probabilmente qualche albero, qualche pianta, rumore di gente, alcuni aspettano di immergersi, altri hanno già fatto e pregano, fra loro Gesù, uno come un altro, uno come quelli presenti, che è come dire uno come noi... ed ecco irrompe lo straordinario, ciò che esce dalla norma: Il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: "Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto". In Isaia 63, 7 leggiamo "Se tu squarciassi i cieli e scendessi", invocazione a Dio a cui si chiede manifestarsi. Lo Spirito scende in Lui non per rinnovarlo (Gesù si è Incarnato per opera dello Spirito Santo!) ma per conferirgli il suo ministero. Da quel momento è palese a tutti che Gesù è il Messia. E' Lui l'Unto del Signore Colui che Israele attendeva. Colui che porta la nostra salvezza e redenzione. Come diceva la seconda lettura, ricordate? "Quando si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna." La sua incarnazione, la sua rivelazione, il suo sacrificio sono la Via della nostra redenzione. La risposta è univoca. Cristo, l'Emmanuele, il Dio con noi . Lui è quello di cui Giovanni diceva "Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco" Il battesimo con acqua, Spirito Santo e fuoco Un nuovo battesimo, dice Giovanni Battista, mediante "acqua, Spirito Santo, e fuoco". Dal primo discendono gli altri due. Non voglio dilungarmi qui in considerazioni teologiche che non mi competono. Vorrei riflettere con Voi su cosa può significare concretamente il fatto che il Signore sia venuto e ci abbia donato il Suo battesimo. Il battesimo con acqua Un giorno qualcuno ha scelto per noi o abbiamo scelto (se ci siamo battezzati da adulti) di chiedere il battesimo per noi: col rito dell'iniziazione cristiana siamo entrati a fare parte della Chiesa. Questo evento è stato (se siamo battezzati) unico ed irrepetibile nella vita di ognuno di noi e lo resterà..."professo un solo battesimo per il perdono dei peccati aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà" recita il Credo della Chiesa Cattolica, Simbolo Niceno - Costantnopolitano. Il Battesimo, oltre il fatto che non può essere reiterato, ha la caratteristica di essere impartito da altri (non ci si battezza da soli...). Il battesimo cristiano è ben diverso dal battesimo che proponeva il Battista: non semplice purificazione ma morte dalla condizione di peccatori e rinascita in Cristo. In vari brani della Scrittura se ne ricorda il significato (esempio Romani 6, 4-11 o anche Galati 3, 27-28). Personalmente mi piace meditare questo versetto Colossesi 2, 12 "Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo in lui siete stati insieme resuscitati " Il battesimo è morte dalla condizione di peccatore ed inizio di vita nuova. Il battesimo cristiano esiste in virtù della Morte e Risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Battesimo che ci unisce alla morte del nostro Signore che muore, non dopo una vita tranquilla, ma sceglie ed accetta di morire su una croce, dopo una vita passata ad annunciare in prima persona la Buona Novella, passata con gli ultimi come un ultimo, Lui che era il Messia... incarnazione di Dio nella storia umana. Il Vangelo di Giovanni (19, 33-34) subito dopo il racconto della crocifissione narra che: "Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua." Il sangue della redenzione, effuso per tutti, e l'acqua del costato, da cui attingiamo per la nostra salvezza.... .Ricordate i versetti di Isaia? " Non ricordate più le cose passate non pensate più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa." (Isaia 43, 18-19) Le cose passate sono passate, nell'acqua siamo rinati, in ogni momento "germoglia" in noi uno stato nuovo. Il battesimo è per sempre lo abbiamo detto. Ma non è" status" acquisito. Ognuno di noi è in trasformazione continua, in evoluzione. La scelta di Dio è quotidiana, anzi di ogni istante in cui viviamo La fedeltà al nostro battesimo è fedeltà che va rinnovata in ogni momento del nostro vivere. Il battesimo con l'acqua è l'inizio del cammino cristiano. Il battesimo con Spirito Santo "Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi." (Atti 2, 2-4) Non mi metto a disquisire sullo Spirito Santo perché penso che non sia mio compito, argomento che è stato trattato da persone molto più autorevoli della sottoscritta. Vorrei solo domandarmi e domandarvi. che significa il "battesimo con Spirito Santo"? Ognuno ha senz'altro le sue risposte....io credo che in parte siano autobiografiche: vi è mai capitato di dire dentro di voi in una situazione con altri "qui con noi c'è il Signore, lo Spirito Santo si sta manifestando, in questo momento siamo veramente Chiesa?" Un prete che conosco mi ha mandato qualche tempo fa una sua riflessione in cui fra le altre cose aveva scritto:"Lo Spirito Santo è quello che mi porta a condividere momenti di fede con persone con cui se non avessi Dio e la fede in comune non ci prenderei neanche un caffè". Lì per lì è un'affermazione che mi ha lasciata perplessa, ma poi scavando dentro di me ho capito che è profondamente vera. Il Signore ci mette nel nostro cammino tante persone con cui il legame fondamentale è dato dallo Spirito e dalla carità cristiana reciproca. Molto del nostro agire da cristiani, non trova solo il suo fondamento nel battesimo con l'acqua ma come dicevo prima nella fedeltà a questo: e ciò è chiaramente opera del nostro perseverare ma anche grazia dello Spirito Santo, in virtù del quale siamo stati battezzati. E' lo Spirito Santo che ci fa Chiesa, è mediante Lui che ci riuniamo, è per la sua grazia che possiamo dire "Abba Padre" a Dio. E'mediante lo Spirito che possiamo provare la gioia per la "buona novella"e portare testimonianza dei benefici del Signore. E'mediante lo Spirito che in noi si innesta la speranza in Cristo salvatore. Il battesimo con fuoco Come abbiamo visto il fuoco è alla Pentecoste. Pensiamo alle caratteristiche del fuoco. Come si può definire il fuoco? Caldo, "iucundo" direbbe san Francesco, contagioso, accogliente, bruciante, dirompente..... Ecco pensiamo ora alla nostra fede. Una fede che mediante il battesimo dovrebbe avere le medesime caratteristiche appena enunciate per il fuoco... La nostra fede dovrebbe scaldare l'anima nostra e degli altri: essere contagiosa e dirompente, dovrebbe bruciare dentro di noi e non darci riposo.... Il cristiano non dovrebbe essere una persona tiepida ma uno che costruisce già su questa terra il Regno, con la sua gioia di esserci e di vivere.... Altra caratteristica del fuoco: la luce. Cristo è luce che si oppone alle tenebre. (il Vangelo di Giovanni insiste su questa dualità molte volte). Il battesimo (basta pensare alla simbologia del Cero Pasquale che viene tenuto acceso durante il battesimo, è battesimo ed immersione nella Luce, inizio dell'andare verso Cristo, inizio del cammino che porta a Dio . Quindi un battesimo nuovo, completo, in Cristo e con Cristo, battesimo di "acqua, spirito e fuoco" Due episodi concreti ed alcune considerazioni - Il primo episodio che voglio condividere riguarda una lettere che qualche anno fa ho letto sul giornale "Famiglia Cristiana". Una ragazza piuttosto giovane, notava la poco gioia dei cristiani, il poco coinvolgimento ed entusiasmo che riscontrava nel suo ambiente parrocchiale. Il giornalista rispondeva sottolineando come l'abitudine è pericolosa, porta a perdere l'entusiasmo, ed invitava la scrivente a non scoraggiarsi nella sua fede. In realtà la ripetitività spesso smorza l'entusiasmo: il giovane che non ha esperienza spesso ha molto più entusiasmo dell'anziano, perché conserva la capacità di stupirsi di ciò che lo circonda. Spesso chi arriva a scegliere il battesimo in età adulta ha una forza propulsiva, che chi ha avuto un percorso nella Chiesa fin da bambino può non avere (non a caso si parla dell'entusiasmo del neofita...). La capacità di stupirsi, di non dare per scontato niente è un buon "motore" nei rapporti umani ed anche nella fede. Quante volte ci pensiamo? Il giorno del mio battesimo sono rinata/rinato a vita nuova..... Il giorno del battesimo siamo morti al peccato e salvati da Cristo... tutto questo succede perché Cristo è venuto tra noi, perché c'è la sua Chiesa che ha attraversato, con l'aiuto di Dio, la storia dell'uomo e per la grazia di Dio continua ad annunciare la fede nel Risorto. Se uno ci pensa sul serio dovrebbe stupirsi in continuazione: siamo davanti al Mistero. Aveva detto Gesù alla samaritana: "ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna" (Giovanni 4, 14) Questa acqua è stata veramente perpetua: fonte di salvezza per l'umanità! Come è possibile dare per scontato questo? Secondo me questo è un buon motivo di riflessione... Do per scontato il mio battesimo? Che significa concretamente che sono stato/a battezzato? - Secondo episodio: recentemente nell'ambito di un lavoro che svolgo con i alcuni miei alunni mi è capitato di insegnare un dato noto a chi opera nel settore statistico (insegnando matematica mi trovo a fare dei lavori con gli alunni di indagine per elaborare poi i dati) cioè che su alcuni temi, tipo politica, sesso, religione non bisogna fare domande troppo dirette perché le persone tendono a non dire in questi campi sempre la verità .Una ragazza (17 anni) mi ha detto "Relativamente al sesso e alla politica lo capisco.. ma perché rispetto alla religione? In fondo questa non è una sfera intima.." Le ho risposto che non è una sfera intima per chi rende testimonianza attiva (questo di qualunque religione si tratti....) ma lo è per molti. La sua risposta, ai miei occhi molto interessante, e per me fonte di riflessione è stata: "Prof! Quante storie....tutti sono cattolici questo mica significa essere praticanti, la religione è un fatto sociale ma non è l'intimità di una persona....!!!" Curioso ed interessante: se non è la religione l'intimità di una persona quale sfera lo deve essere? Si potrebbe obbiettare: questa è l'idea di una ragazza di 17 anni, lascia il tempo che trova. Io credo che purtroppo non sia così... In Italia una buona percentuale della popolazione (come in buona parte dell'occidente) è battezzata ma meno del 20% circa va abitualmente a messa o si sente appartenente alla Chiesa in maniera attiva. Il dato è sconfortante se pensiamo che dono ci viene fatto col battesimo: noi entriamo a fare parte della Chiesa . Sempre di più (il fenomeno è noto) va diffondendosi un "cristianesimo fai da te"": io credo ma non mi riconosco nella Chiesa, io sono cattolico ma non sono praticante ecc...ecc...".Il battesimo è non punto di arrivo, ma inizio di un cammino cristiano. Tuttavia siccome non esiste costrizione (e non potrebbe esistere perché Dio ci ha voluto liberi) specialmente in età adulta può capitare di allontanarsi dalla Chiesa.... allora forse chi in questa Chiesa permane deve avere la forza di ri-testimoniare una fede che non è mera appartenenza ad una Chiesa che a volte sembra lontana dai bisogni della gente, dalla vita moderna, fatta di ritualità, o di gerarchie (tutte le cose che si sentono dire spesso sulla Chiesa Cattolica). Quella che testimoniamo è la Chiesa di Cristo, quella dei suoi discepoli che nei secoli, anche con errori (in quanto composta da peccatori), aiutata dallo Spirito Santo ha seguito il Suo Signore. Ho voluto citare questi due episodi per richiamare l'attenzione su dei fatti estremamente concreti: il battesimo nostro deve essere coltivato, non esiste mai un punto di arrivo; noi cristiani dobbiamo, secondo me, avere la forza di stupirci e gioire per il dono che ci è stato dato. Mentre nel citare il secondo episodio ho voluto appuntare l'attenzione che in un mondo sempre più "cattolico ma non praticante " dobbiamo essere capaci di riproporre ai fratelli e alle sorelle il significato del loro battesimo, non con grandi discorsi, ma con una testimonianza fatta di piccole cose e di accoglienza, se questo battesimo ha avuto la capacità di fare noi uomini e donne nuovi non possiamo tacere di questi benefici. Forse, allora il nostro impegno, oggi 7 gennaio 2007, domenica del Battesimo del Signore, potrebbe essere come dice la prima lettera di Pietro comunicare agli altri la speranza che ci anima pronti a" adorare il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi" Preghiamo il Signore che a noi, battezzati in acqua, Spirito e fuoco ci sia data la fedeltà alla fede, la remissione dei peccati, la gioia dei cristiani, il fuoco della testimonianza. A Colui che è, che era e che viene, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli! Amen! |