Omelia (07-01-2007)
Omelie.org (bambini)


Ieri abbiamo vissuto la solennità dell'Epifania, ma già oggi abbiamo subito una nuova festa: celebriamo la domenica del Battesimo del Signore.
Abbiamo letto dal Vangelo secondo Luca il racconto di questo episodio, ma conviene fermarci un momento su alcuni dettagli, per capire bene e assaporare sino in fondo questa pagina così bella.
Già sappiamo che Giovanni Battista, mosso dallo Spirito Santo, comincia a predicare lungo le rive del fiume Giordano e invita tutti a ricevere il Battesimo, come segno dell'impegno a cominciare una vita nuova, seguendo il cuore di Dio.
La gente che va ad ascoltare Giovanni Battista aumenta giorno dopo giorno e molti cominciano a chiedersi: "E se fosse proprio Giovanni il Messia che da secoli attendiamo? Noi popolo di Israele sappiamo che il Signore Dio ha promesso di inviarci il suo Messia: forse si tratta di Giovanni!"
Questa voce comincia a girare tra il popolo e raggiunge lo stesso Giovanni Battista che subito si preoccupa di chiarire: "Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco".
È molto bello il modo di comportarsi di Giovanni Battista: è limpido e onesto, non cerca di attirare su di sé la simpatia della gente, non approfitta della situazione per ottenere onori e complimenti, no! Dice subito chiaramente: guardate che vi state sbagliando: io non sono il Messia.
È umile, Giovanni Battista: è un profeta, il più grande dei profeti, colui che apre la strada a Gesù, ma per sé non vuole nulla. Con semplicità afferma: "Certo, io vi battezzo con l'acqua, ma dopo di me verrà un altro, molto più grande e forte, uno al quale io non sono degno neppure si slacciare i sandali"
Al tempo di Gesù c'erano gli schiavi: i ricchi, che potevano permettersi di avere tanti servitori, quando ritornavano stanchi, subito si sedevano o si sdraiavano sui divani, ed era compito dello schiavo slacciare i sandali e liberare i piedi affaticati del suo padrone. Ebbene, Giovanni Battista dice alla gente che lui, rispetto al Messia che sta per giungere, è come l'ultimo degli schiavi, meno ancora del servo a cui si chiede di togliere i sandali al padrone!
Giovanni Battista aggiunge anche un altro dettaglio riguardo a come sarà l'Inviato del Signore: "Costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco".
Il battesimo che la folla riceve sulla riva del Giordano è fatto solo con l'acqua, ma il dono di vita che il Messia porterà, sarà un battesimo bruciante d'amore e palpitante della forza dello Spirito.
Quando Giovanni Battista spiega che non è lui il Messia, le folle credono alla sua parola, ma restano comunque in attesa: perché Giovanni ha detto che il Cristo di Dio è ormai vicino, sta per giungere.
Un giorno, tra tutta la gente che va a chiedere al Battista di ricevere il Battesimo, va anche Gesù. Certamente Gesù non aveva bisogno di chiedere perdono al Padre, né doveva cambiare vita, perché tutto di Lui era in piena armonia con il cuore di Dio, ma ugualmente il giovane Gesù si unisce alla folla e chiede di essere battezzato.
Giovanni accoglie la richiesta del cugino e, dopo aver ricevuto il Battesimo, Gesù resta un po' di tempo in silenzio, raccolto in preghiera, mentre intorno la gente va e viene.
È a questo punto che accade qualcosa di straordinario, di meraviglioso. Qualcosa di grande che forse non riusciamo a comprendere fino in fondo: una colomba vola sopra Gesù e resta lì, sospesa, mentre dal cielo proviene una voce che dice: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto".
Riascoltiamo come lo racconta l'evangelista Luca, perché quello che scrive è molto importante: "Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto".
Non so se ci avete fatto caso, ma in questa pagina del Vangelo siamo in presenza della Trinità: c'è Gesù, raccolto in preghiera, c'è lo Spirito Santo sotto forma di colomba e c'è la voce del Padre che si rivolge al Figlio suo.
Vien proprio da rimanere in silenzio, pieni di stupore!
A me colpisce tanto un dettaglio: qui non è Gesù che ci parla del Padre, ma è Dio Padre in persona che fa udire la sua voce!
E che cosa dice, il Signore Dio?
Pronuncia una stupenda dichiarazione di amore nei confronti del Figlio Gesù: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto".
Non ci possono essere dubbi: il Padre ripete che Gesù è davvero suo Figlio. Non solo: è il figlio prediletto, il più caro, il più amato. Non basta: questo Figlio è fonte di gioia e di consolazione.
Questa voce dal cielo non la sente solo Gesù, la sentono tutti i presenti e lungo la riva del Giordano ce n'era parecchia di gente!
Mi domando: che cosa avranno pensato? Avranno intuito che cosa stava avvenendo? Si saranno chiesti chi mai fosse quel giovane uomo che aveva appena ricevuto il Battesimo? Oppure la folla, presa dalle sue cose, dai suoi discorsi, neppure avrà prestato attenzione a quello che avveniva?
Non lo sappiamo, il Vangelo non ce lo dice.
Di certo, Giovanni Battista ascolta la voce e riconosce il segno dello Spirito Santo presente sotto forma di colomba: chissà che gioia sarà stata per lui! Per lui che stava dedicando tutta la sua vita a preparare la strada al Messia, quello dev'essere stato un momento pieno di speranza e di felicità!
E per Gesù? Che cosa avrà vissuto in quel momento Gesù? Credo che anche per Lui sarà stato un momento di gioia! Se papà vi dice: "Tu sei il mio figlio amatissimo! Tu sei la mia gioia!" voi non siete contenti? Io sì! E penso tutti lo siano!
Ma guardate che Dio Padre ha pronunciato proprio per ognuno di noi queste stesse parole!
Nel giorno del nostro Battesimo il Padre Buono si è chinato su di noi e per ciascuno ha ripetuto con infinito amore: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto".
Capiamoci bene: non si sono viste colombe scendere su di noi e non si è sentita la voce del Padre provenire dal cielo, ma ogni volta che si celebra un Battesimo, Dio Padre accoglie il nuovo figlio con lo stesso amore che ha riservato a Gesù.
Non è bellissimo, questo?
Ci prendiamo qualche minuto di silenzio per ringraziare Dio Padre di un amore così grande rivolto ad ognuno di noi. Quasi tutti siamo stati battezzati da piccoli e non ci ricordiamo niente di quel giorno, ma ora, nel silenzio, ciascuno di noi può ringraziare per il dono del Battesimo che ci rende figli prediletti del Padre.

Commento a cura di Daniela De Simeis