Omelia (07-01-2007)
don Mario Campisi
Il Battesimo: un ponte a due arcate

Nell'umanità il peccato è stato sempre percepito come macchia, sporcizia. Si rimuove la sozzura del corpo col bagno; come rimuovere le macchie che aderiscono alla parte interiore della persona umana?

L'uomo è portato a trasferire all'interno della persona le operazioni esterne. I lavaggi sono stati considerati segni di un'analoga operazione nella zona interna. Occorreva però un ponte di collegamento tra le due rive, tra il fuori e il dentro. Ponte a due arcate: disposizione interiore dell'uomo che si rammaricava delle sozzure e desiderava la purificazione; intervento dell'essere divino non macchiato ma offeso – cosa ben diversa -, che accettava o meglio prendeva l'iniziativa di rimuovere la colpa.

Giovanni predica, invita al pentimento, battezza. Battesimo sotto forma di bagno; in ordine alla purificazione dello spirito. Presa di coscienza del proprio stato. Volontà di conversione. Di qui l'efficacia.

Confuso tra gli altri Gesù si fa battezzare: che genere di battesimo è il suo? Gesù non è stato purificato dal battesimo; non ne aveva bisogno; hanno bisogno i fratelli di purificazione e di liberazione; il peccato è l'oppressione più schiacciante che gravi sull'umanità. Ogni liberazione è parziale senza liberazione da quest'oppressione radicale che sta dentro. "Non è il macigno che incontro sulla strada a farmi soffrire ma il sassolino che ho nella scarpa", recita un proverbio cinese.

Gesù è sceso nelle acque del fiume Giordano con i peccatori: tra lui e i peccatori si è creata una solidarietà: i peccati degli uomini. Egli porterà i loro peccati sulla croce: "Egli ha tolto di mezzo il documento del nostro debito inchiodandolo sulla croce" (Col 2,14). La sofferenza di Gesù è connessa col battesimo.

Agli uomini dà in cambio la liberazione dal peccato, in doppio senso: ha reso perdonabile ogni peccato e ha reso possibile la vittoria su ogni tentazione. Il battesimo di Gesù non è solo un fatto storico; Cristo è sempre in stato di battesimo, sempre accetta i peccati che gli passiamo, sempre si ritrova al fianco dell'uomo che combatte il peccato.

Giovanni Battista: "Costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco". E' il battesimo che abbiamo ricevuto noi. Ci sembra un'affermazione sproporzionata per quel rito che non lascia traccia a livello di coscienza e si svolge per lo più tra la generale incomprensione dei presenti.

Un evento di fede rimane evento di fede: per quanto grandioso e sconvolgente non viene allo scoperto. Un evento di fede è un seme depositato in terra, un pizzico di lievito messo nella pasta; può produrre una quercia ma può essere anche calpestato; può far lievitare l'uomo e tutto il mondo perché assecondato.

E' certamente battesimo di purificazione. In questo rassomiglia al battesimo di Giovanni e lo supera perché è intervenuto il sacrificio di Cristo. Rassomiglia al battesimo di Cristo perché sul battezzato come su Cristo scende lo Spirito Santo.

Da parte dell'uomo il battesimo è il corrispettivo del gesto di Cristo: Cristo ricevendo il battesimo solidarizza con l'uomo; l'uomo che riceve il battesimo accetta di entrare in società con Cristo. Per questo l'ideale è di ricevere il battesimo quando si hanno gli occhi aperti; ma le ragioni per il battesimo dei bambini sono pur solide: del resto, quando si hanno gli occhi aperti? Importante è prendere coscienza col crescere dell'età e della ragione del valore del battesimo.

Entrare in società con Cristo con la consapevolezza di cui ciascuno è capace. Entrare in società con Cristo per lasciarsi contagiare dalla sua mentalità; quindi interessarsi alla liberazione dei deboli, di quelli ai quali nessuno pensa.