Omelia (07-01-2007)
Suor Giuseppina Pisano o.p.


"..il cielo si aprì e scese su di lui Io Spirito Santo, in apparenza corporea, come di colomba e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto»."; questa di oggi, è una solenne epifania, con la quale, il Padre rivela agli uomini il Figlio suo, incarnato in Gesù di Nazareth, per la redenzione del mondo.

Prima di dar inizio al suo ministero pubblico, Gesù si reca al Giordano, dove le folle accorrevano, per esser battezzate da Giovanni, e si unisce a quanti, riconoscendosi peccatori, scendevano nelle acque del fiume, per esser purificati; eppure, Lui, come scrive D. Bonhoeffer: "è l'unico buono, senza peccato e senza bisogno di perdono..".

Cristo, sceglie di immergersi nelle acque del fiume, quasi fosse un peccatore e il suo gesto, diventa segno della concreta vicinanza ad ogni uomo, la cui liberazione si realizzerà con la potenza del suo amore di Figlio di Dio, lui stesso, Dio, col Padre e con lo Spirito.

"Cristo Gesù, scrive Paolo, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso...divenendo simile agli uomini.." ( Fil.2,6-7); una somiglianza, che si fa' chiara nel momento di questo Battesimo, ricevuto da Giovanni, e del quale, Egli, non aveva in alcun modo bisogno. È così, che, in Gesù, Dio si è schierato, definitivamente, dalla parte dell'uomo, si è fatto carico del suo peccato, l' ha assunto su di sé, e l'ha definitivamente lavato, non con le acque di un fiume, ma con l'onda smisurata del Suo amore e col Sangue sparso sulla Croce.

"Gesù, scrive ancora Bonhoeffer, colui che è senza peccato, diventa il peccatore per amore dei suoi fratelli"; in questo modo, la celebrazione del battesimo di Gesù, diventa anche celebrazione del suo amore, della sua infinita bontà e misericordia, che si realizza nella comunione con ogni uomo, desideroso e bisognoso di salvezza, e, Lui stesso, lo giustificherà davanti al Padre, con la sua morte e resurrezione.

Il Battesimo di Gesù, dunque è già un segno del dono della Redenzione.
«Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto»; sono le parole del Padre, che risuonano, sulle rive del Giordano; esse richiamano le antiche parole del Profeta: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto, in cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni...lo, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre» (Is 42,1 4.6 .7)

Il Battesimo di Gesù, "apre i cieli", e questa espressione, lascia intravedere, il modo in cui ciò avverrà: la passione e morte del Figlio di Dio, quando l'Uomo-Gesù, condannato, non sarà più oggetto di compiacimento, ma, soltanto un reietto; il Cristo sarà allora quel "servo sofferente di Jahwè, che lo stesso Isaia, così descrive:"...non ha splendore né bellezza,...disprezzato e reietto dagli uomini...Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori...il Signore fece ricadere su di lui, l'iniquità di noi tutti....Con oppressione ed ingiusta sentenza, fu tolto di mezzo....Ma...dopo il suo intimo tormento vedrà la luce...il giusto, mio servo giustificherà molti...perché ha consegnato se stesso alla morte, ed è stato annoverato tra gli empi, mentre portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori." (Is.52,13/53,12)

Nell' evento del Battesimo, dunque, possiamo già cogliere tutto il Mistero di Cristo: lui è il Messia atteso, il "Servo sofferente di Jahwè", il Figlio Redentore, che, vincendo il peccato e la morte, ci ha giustificati, ci ha ridato la vita, ci ha messi nella condizione di vivere da figli adottivi e ci fa entrare in comunione con Dio.

«Io vi battezzo con acqua, aveva detto Giovanni, ma viene uno che è più forte di me,.... costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco»; è il nuovo Battesimo portato da Gesù, quel battesimo di cui, egli stesso, aveva parlato ai figli di Zebedeo, i quali avevano scambiato la vicinanza del Maestro, con una qualunque scalata al potere; a loro egli chiede "Potete bere il calice che io bevo ed esser battezzati col battesimo che io sto per ricevere?" (Mc.10,38 ); è il battesimo della Passione con la totale immersione nella sofferenza.

Di questo 'battesimo', Gesù per ben tre volte parla ai suoi discepoli, preannunciando la sua imminente passione e morte; ne parla anche dopo quella incredibile visione sul Tabor, quando si trasfigurò davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni, anche allora, la voce del Padre, risuonò, come sulle rive del Giordano, con le parole: "Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!".; ai discepoli, che, tuttavia non compresero, Gesù, poi, disse: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano agli uomini..." ( Lc.9,44)

È il battesimo, nel quale, l'acqua cede il posto al sangue, quel sacrificio sovrumano, di cui tanti furono spettatori, ma, al quale, solo uno, il centurione romano, mosso dallo Spirito, credette, esclamando: "Veramente costui era il Figlio di Dio" (Mc.11,39); una professione di fede, che è come un battesimo, nel quale ogni credente si ritrova.

Il simbolo dell'acqua, come un ricordo del Giordano, è quello, che ancora resta, nel sacramento che la Chiesa, su mandato del suo Signore, amministra, e col quale veniamo, realmente, immersi in Cristo, e con Lui, nel Mistero Trinitario, per vivere da figli adottivi del Padre, coeredi con Figlio, animati e illuminati dallo Spirito.

Una festa, questa del Battesimo del Signore, che è dono di contemplazione, non solo del Mistero di Cristo redentore, e della Trinità Santa, che si rivela a noi nelle parole del Padre, ma, anche del nostro stesso mistero di salvati, di figli chiamati, proprio in virtù del Battesimo, a partecipare nel tempo, alla missione evangelizzatrice di Cristo, e a renderlo presente, nel mondo, quale unico Mediatore e Salvatore.



Sr Maria Giuseppina Pisano o.p.
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