Omelia (10-01-2001)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Venuta la sera dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano afflitti da varie malattie (...). Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce e, trovatolo, gli dissero. «Tutti ti cercano». Egli disse loro: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».

Come vivere questa Parola?
Con la sua tipica incisività l'evangelista Marco ci descrive una giornata di Gesù. Ne emerge il senso di una vita "mangiata" dagli uomini ma che ha radici di profonda unione col Padre.
Quel rifugiarsi di primissimo mattino in luogo deserto a pregare, dice la priorità della dimensione contemplativa. Esprime la necessità, da parte di Gesù, di alimentare e sostenere la sua missione. Tutto il suo darsi in balìa delle urgenze umane "gridate" da infermi, malati, indemoniati è possibile ed ha senso salvifico, proprio perché attinge continuamente a quelle segrete energie divine che la preghiera del primo mattino (non certo frettolosa ma vitale!) gli ottiene.
E' per questa sua preghiera che il suo cuore umano si dilata a tutte le urgenze circa l'annuncio del Regno, non solo a quelle della gente più vicina e conosciuta.

Nel mio rientro al cuore, oggi, lascio risuonare quella parola dei discepoli: "Tutti ti cercano". Anch'io cerco te, Signore! Cerco Te, mia salvezza. Tu salvami dal non senso, dallo squilibrio. Che al primo posto io metta la preghiera nella mia giornata: proprio perché il cuore sia sensibile al dolore, alla fatica, alle urgenze dei miei fratelli. Proprio perché sia vera, efficace la mia missione.

La voce di un profeta contemporaneo
Presi nei ritmi degli orari stretti e dei programmi vorticosi, l'uomo e la donna di oggi hanno implicitamente sete delle realtà esistenziali: una vita interiore, soste di comunione con l'Invisibile Amore.
Frere Roger di Taizè