Omelia (14-01-2001)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Tu sarai chiamata «Mio compiacimento» e la tua terra, «Sposata», perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà una sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo creatore; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.

Come vivere questa Parola?
Il profeta Isaia annuncia che Israele non sarà più abbandonato a causa delle sue colpe. Dio non solo sta per riprenderlo nella sua alleanza: il vincolo che lo unisce al suo popolo ora sarà addirittura nuziale.
E' molto consolante questo tema delle nozze: filo d'oro che già percorre l'Antico Testamento! Ma esso tocca l'acme nel Nuovo Testamento, quando Dio, in Gesù, unisce a sé la sua sposa che è la Chiesa, l'umanità tutta, al punto da dare la vita perché chi crede sia salvo.
Ecco perché il Vangelo di oggi ci presenta il primo miracolo di Gesù a Cana, proprio a una festa di nozze.
L'avventura, infatti, è proprio questa: Dio affronta il rischio di "sposare" la sua creatura. Il vino è il simbolo della gioia che ne segue. E quando Maria a Cana avverte che il vino è venuto a mancare, è certa che il Figlio Gesù troverà come restituirlo al banchetto perché la festa sia tale: festa di nozze. Sì, quel vino di nozze terrestri è venuto a mancare, perché l'unico vero Sposo, il Signore Gesù, potesse mettere – segno della sua gloria – il cambiamento dell'acqua in vino. Perché poi, al banchetto della sua vita, potesse offrire alla sua sposa se stesso, cambiando il pane nel suo corpo e il vino nel suo sangue, dati per amore sulla croce.

Oggi, avrò un momento di forte preparazione all'Eucaristia che vivrò come partecipazione intima al banchetto nuziale buttando via l'abitudinarietà, chiedendo di essere penetrato dalla dolcezza e dalla forza dell'amore nuziale di Dio per me.

La voce di un maestro spirituale contemporaneo
Ogni celebrazione eucaristica rinarra la celebrazione delle nozze di Dio col suo popolo. Beati noi, gl'invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello. André Louf