Omelia (14-01-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Eb 2,8 Dalla Parola del giorno [Dio] avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. Come vivere questa Parola? Sembra ma non è una contraddizione. Scrive l'evangelista Giovanni che "per mezzo di Gesù (che è il Verbo e la Sapienza del Padre!) tutto è stato fatto di quello che esiste". E S.Paolo afferma che tutte le cose è in Lui che hanno l'essere, la consistenza. È dunque chiaro che Cristo Gesù è il sovrano dell'universo: "re e centro, soprattutto dei cuori". Eppure noi ancora camminiamo in una storia dove il bene e il male si combattono tra loro, dove anche i buoni non sono ancora interamente tali. Pure dentro di loro infatti luce e tenebre si combattono in situazioni per ora non risolte, non definitive. La tentazione più facile è lo scoraggiamento. È importante assimilare quello che la Parola ci dice nel suo realismo e nello stesso tempo non cessare mai di credere alla potenza del "nome di Gesù". Aggrappandoci alla sua persona col cuore, con tutto noi stessi. Quando nel vangelo odierno dice: «taci ed esci» al demonio che si era impossessato di un poveraccio, rivela anche per noi – oggi – un'autorità che è potere divino-umano in ordine alla salvezza. Così il nostro camminare, per ora nel "chiaro-oscuro" di situazioni in cui non è subito manifesta la sua vittoria sul male, risulta solo una prova che fa crescere la nostra fede. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo di non scoraggiarmi quando sembra che Dio sia assente dallo scenario della nostra storia. Invoco Gesù. Gli chiedo che ripeta: «Taci. Esci» a quello che specialmente dentro di me si rivela spesso un subbuglio di sentimenti non a favore del "sì" alla volontà di Dio e opposti all'esercizio concreto della carità fraterna. O, Signore, proprio perché credo al tuo amore e alla forza operante del tuo essere Salvatore, ti prego, fa' che la mia fede diventi operante in pensieri atteggiamenti e gesti di carità e della speranza cristiana. La voce della Conferenza Episcopale Italiana Il Signore Gesù non impone il suo potere dall'esterno; ma attrae interiormente i cuori con il dono dello Spirito Santo. Ha bisogno della nostra cooperazione. La riconciliazione ha il carattere di una lotta faticosa e paziente contro il male. La storia non è un progresso inarrestabile, né decadenza fatale, ma processo aperto, affidato alla nostra responsabilità. Dal Catechismo degli Adulti |