Omelia (08-01-2007)
Monaci Benedettini Silvestrini
Cristo è la causa della nostra conversione

In Cristo Dio ha manifestato tutto se stesso: le varie parole e profezie dell'Antico Testamento si riassumono in Gesù, verso il quale tendeva tutta la speranza di Israele. Convertiamoci e crediamo al vangelo, ossia mutiamo profondamente la nostra vita e accettiamo Gesù Cristo, che è il vangelo vivente. Questo significa diventare discepoli di Cristo, come Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, che rispondono con la prontezza e si legano in totale amicizia con il Signore. Anche noi saremo chiamati veri discepoli di Cristo se sapremo rimanere in stretta unione con Cristo, se faremo ciò che Egli ci chiede di fare cioè incarnare la sua la sua Parola. Il vangelo rimane per noi l'unica guida per la nostra vita. La nostra conversione non deve essere solo nelle parole, ma deve toccare il nostro cuore e la nostra mente, così saremo in unione profonda con Cristo ch'è la ragione della nostra conversione. Ai discepoli Gesù propone di condividere il suo compito di proclamatore del regno di Dio: "Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini". Questa proposta diventa ora un appello urgente per i lettori e ascoltatori del vangelo. Per mezzo dell'annuncio del vangelo siamo convocati da Dio per formare la comunità che riconosce Gesù come Messia e Signore.