Omelia (29-01-2007) |
mons. Vincenzo Paglia |
I discepoli "giungono all'altra riva" e si trovano in territorio pagano. Il Vangelo di Marco rompe qui, per la prima volta, i confini etnici nei quali, sino ad ora, ha operato Gesù. Mentre ai nostri giorni risorgono molte frontiere nazionalistiche ed etniche, il Vangelo torna ancora una volta a parlare di universalità. L'indemoniato che viene incontro a Gesù, simbolo delle tante distanze che si creano tra gli uomini e che li dividono gli uni dagli altri (quest'uomo vive, schiavo di una legione di demoni, tra i sepolcri), viene liberato da Gesù. Il notevole numero di "spiriti cattivi" che posseggono quest'uomo sta a significare le molteplici schiavitù che soggiogano gli uomini. L'indemoniato geraseno, disprezzato ed allontanato da tutti, ma non da Gesù, viene liberato dalla schiavitù degli spiriti cattivi che precipitano rovinosamente in mare. E riceve anche lui il compito di annunciare il Vangelo e la misericordia di Dio. |