Omelia (13-01-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli. Come vivere questa Parola? È appena avvenuto un fatto importante. Levi, che sovrintendeva alle imposte, si è sentito chiamare da Gesù. "Seguimi" - gli ha detto – ed egli subito, con immediatezza, "alzatosi, lo seguì". La gioia è talmente grande che Levi (Matteo) invita alla sua mensa tanti suoi amici insieme ai discepoli di Gesù. C'è aria di festa. E insieme aria di quotidianità, redenta non solo dal male ma anche dalla banalità, dallo scontato, dalla superficialità e dalla noia. Ecco, pur tenendo fermo che la pagina evangelica odierna è di grande profondità teologica circa il fatto che Gesù "non è venuto per i giusti (cioè per quelli che si credono e si dicono tali) ma per i peccatori", che siamo noi, oggi, ci soffermiamo sull'aspetto più semplice: Gesù siede a tavola, mangia e beve, conversa come tutti e con tutti. Questa della CONVIVIALITÀ è una realtà su cui vale la pena di soffermarci. Gesù che spesso cerca il silenzio dei luoghi deserti, che passa a volte la notte in preghiera o all'alba si ritira in solitudine a pregare, è la stessa persona umanodivina che siede a convito con gente d'ogni risma. Lo stesso cuore che ama l'assoluta intimità col Padre nello Spirito Santo, desidera la compagnia degli uomini, senza mai disdegnarla neppure a tavola. Questo fatto è felicemente provocatorio oggi, in cui, per il gran "correre" (a fare chissà che!) si rischia la fretta o il malumore anche a mensa. C'è gente che mangia guardando la TV, scambiando a malapena qualche parola insulsa o mormorando di Tizio e Caio o appesantendo i commensali col proprio mutismo e malumore. Quanto invece può essere non solo rilassante ma lieto e arricchente anche il momento conviviale, se vissuto col Signore! Oggi, nella mia pausa contemplativa, rivedo questo aspetto della mia quotidianità e chiedo allo Spirito Santo di capire come potrò essere strumento della sua letizia, della sua pace, dello scambio lieto di notizie positive quando siedo a mensa. Signore, rendimi responsabile della gioia conviviale, Tu che a mensa, a Cana, hai mutato perfino l'acqua in vino. La voce di una santa dei nostri giorni La gioia è assai contagiosa. Cercate, perciò, di essere sempre traboccanti di gioia dovunque andiate. Madre Teresa di Calcutta |