Omelia (14-01-2007) |
Monastero Janua Coeli |
Invito a nozze Andiamo alle nozze... Se sei lo sposo, degusta la gioia del dono ricevuto... se sei il maestro di tavola, complimentati con chi ti dà il meglio di sé... se sei Maria, tieni gli occhi aperti ai bisogni più immediati... se sei un discepolo, credi in quel Maestro che ti porta sempre con Sé... se sei un servo, sentiti privilegiato perché i più grandi miracoli di Dio, tu, e tu solo, li vedrai. Invito a nozze MEDITAZIONE Domande Fate tutto quello che vi dirà... Questo invito di Maria è valido sempre e per chiunque. Ciò che conta nella vita è pendere dalle labbra del Dio vivente; il resto non vale granché. Allora il vino si mantiene buono fino alla fine perché non c'è bisogno di scorte, è sufficiente compiere quanto la Parola vivente del Padre chiede, logico o meno che sia. Chiave di lettura È interessante vedere Gesù a uno sposalizio. Invitato insieme ai suoi discepoli vi trova anche sua madre. Non ce lo immaginiamo un Gesù seduto a tavola con degli amici mentre fa festa. È un evento tipicamente umano quello delle nozze, un momento di grande significato. Tutto sembra scorrere tranquillo quando si crea un bisogno. Viene a mancare il vino. Chi si accorge per tempo è Maria, presenza discreta ma attenta. Come si può ovviare per non turbare la gioia della festa? L'unica cosa pensabile è rivolgersi a Gesù, non per suggerirgli il da farsi ma per renderlo consapevole della cosa. E Gesù non sembra molto rispettoso nei confronti di questo suo coinvolgimento nella faccenda. Maria non chiede, ma attende. Attende l'ora di Dio. È la realtà che chiede qualcosa. E Gesù si arrende di fronte a tanta fiducia. Come posso fare con te? Possibile che non possiamo essere degli invitati fra gli altri? Non è tempo che io mi manifesti... Maria non sta a pensare a quale sia il momento opportuno. È nell'oggi della festa che il momento si rivela opportuno; per questo si rivolge decisamente ai servi: «Fate quello che vi dirà». Questa scena si svolge dietro le quinte e i protagonisti del miracolo sono i servi. Le sei giare di pietra per la purificazione vengono riempite fino all'orlo di acqua. Per la parola di Gesù nel momento in cui i servi attingono l'acqua destinata a raccogliere le impurità dei convitanti diventa vino. Il maestro di tavola si complimenta con lo sposo per aver mantenuto il vino buono fino alla fine. Ma né lui né gli sposi sanno ciò che è avvenuto. Maria era certa. Gesù sapeva. I servi assistono in prima persona. E i discepoli credono. Si può alla fine discendere tutti a Cafarnao per ripartire da lì verso nuove mete. Cristo sposa l'umanità e per lei compie prodigi. Cana-Calvario: un'ora pre-gustata e un'ora fino in fondo assaporata; il vino di uno sposalizio e l'aceto di una sete senza confini; il segno di un amore che si manifesta, sia esso un miracolo di amore sia esso un desiderio divorante, perché l'uomo non sia più solo ma abbia un di fronte che gli sia simile: Cristo Signore. PREGHIERA Ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore indicherà. Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio (Is 62,1-5). CONTEMPLAZIONE Abbandonata e devastata la terra del cuore umano potrà ancora essere chiamata da Te "mio compiacimento" e la tua "mia sposa" perché il tuo compiacimento per lei sarà incredibilmente grande. Tu, Dio, gioisci per noi che siamo finitudine e fragilità. Come non lodarti, alzando il calice della salvezza? Il Vangelo dei piccoli Andare con Gesù ai festeggiamenti per un matrimonio è davvero apprezzabile. Dio partecipa alla gioia dell'uomo e non ne resta lontano, anzi fa del tutto perché la gioia sia piena. Questo ci porta a pensare a un Dio che è Signore della gioia, e a rifiutarsi di pensare a un Dio triste che sta lì a negarti le grazie che speri o che castiga per ogni minima cosa. La vita è stupenda, e a questo dono immenso che abbiamo Dio lega ogni bene... una cosa sola è necessaria perché l'ora di Dio si compia. L'attesa umile e certa di Maria. Non la pretesa del miracolo! O la presunzione del meritare la grazia... Con il Signore è necessario essere coerenti. Se siamo fiduciosi che Egli ha cura di noi, lasciamo fare a lui, e sarà tutta la vita una festa di nozze con Lui che è l'amore. Se vogliamo fare da noi, combiniamo pasticci per esaltare la nostra bravura e il nostro impegno. Se vogliamo invece che sia Lui a mettere la firma a tutto ciò che facciamo, allora andiamo accanto ai servi. È lì che Dio si manifesta! Tra i servi e le acque delle abluzioni... una vita semplice e povera, capace di percepire il desiderio del cuore di Cristo e di andare dentro la realtà. |