Omelia (23-01-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Cristo può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore. Come vivere questa Parola? L'autore della lettera agli Ebrei insiste nell'evidenziare come Gesù sia il sommo sacerdote per eccellenza, il mediatore potente tra noi e il Padre. Non ha bisogno, come facevano i sommi sacerdoti dell'Antica Alleanza, di offrire anzitutto sacrifici per espiare i propri peccati. Egli, l'innocenza personificata, si è dato, si è sacrificato in croce per espiare solamente i nostri peccati. Ecco perché, dice il testo può salvarci perfettamente, divenuto mediatore dell'Alleanza Nuova, fondata su promesse – appunto - di una vita, di una liberazione, di una gioia senza limiti di sorta. Per aiutarci a interiorizzare questa idea, ci serve però l'umanissima pagina del vangelo odierno in cui vediamo Gesù attirare le folle come una potente calamita. Gli vanno dietro, venendo perfino da Tiro e Sidone: territori stranieri, abitati da pagani. Lo cercano e lo vogliono toccare perché sanno che da lui si sprigionano forze di guarigione. Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzerò appunto il vangelo odierno, in cui Gesù chiede di salire su una barca perché, rimanendo a riva, lo "schiaccerebbero". Contemplo lui e tutta quella folla che cerca appassionatamente di toccarlo. Io stesso mi protendo a toccarlo parafrasando la parola della lettera agli Ebrei: "Tu Gesù, tu solo puoi salvarmi e salvarmi perfettamente: Tu che ora vivi presso il Padre intercedendo per me e per tutti. Io ti prego salva me e ogni mio fratello dal male, e unisci me e ogni mio fratello al tenerissimo Abbà, al Padre. La voce di un Padre della Chiesa La via che ci conduce alla salvezza, o carissimi, è Gesù Cristo, il sommo sacerdote delle nostre offerte, il nostro protettore, colui che ci soccorre nella nostra debolezza. E' attraverso di lui che noi fissiamo il nostro sguardo nell'alto dei cieli; attraverso di lui contempliamo, come in uno specchio, l'immagine pura e altissima di Dio; per il suo tramite si sono aperti gli occhi del nostro cuore; è grazie a lui che la nostra intelligenza, fino a quel momento miope e ottenebrata, rifiorisce alla sua mirabile luce. Clemente di Roma |