Omelia (15-01-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù disse: "Possono forse digiunare gl'invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Fiché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. [...] Nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi". Come vivere questa Parola? La gioia della novità cristiana è legata a una realtà costantemente da approfondire: l'unione del cuore, della vita a Gesù: lo sposo. Ecco, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno, cioè si preoccupano di cose da aggiungere alla vita, come se fossero queste aggiunte ad onorare Dio, a dare pienezza alla vita. Invece in Gesù è la sua vita stessa che diventa sacrificio di pura offerta al Padre. "Nei giorni della sua vita terrena - leggiamo oggi nella lettera agli Ebrei - offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime". Non è stata un'esistenza facile quella di Gesù. Però ciò che ha vissuto e sofferto, giorno dietro giorno, e soprattutto nella Passione, Lui non ha esitato a offrirlo. Senza aggiunte ritualistiche, ma con la forza della preghiera, dentro il proprio dramma trasfigurato dalla consegna offertoriale al Padre, solo per amore. La novità: "vino" nuziale "nuovo", che necessariamente richiede di essere messo in "otri nuovi", cioè in strutture e modi d'essere sempre rinnovati, sta qui. Non è il molto "fare", ma l'autentico "essere" offerto e consegnato a Dio con tutto l'amore insieme a Gesù, sposo della nostra vita. Questo è ciò che conta e fa nuovo il mio cuore e il mondo dove vivo. Oggi, nella mia pausa contemplativa, riposo il cuore alla presenza di Gesù. Dentro qualsiasi vocazione, lo riconosco Sposo profondo della mia vita profonda. Chiedo che gioia e fatica di questo mio giorno siano offerte (forse anche gridate) con Lui al Padre, in totale novità di fede e abbandono. La voce di un grande monaco da poco mancato "Dialogare sempre meglio con le altre confessioni cristiane, imparare a cogliere le opportunità e la grazia feconda che ci viene dalle nuove realtà di evangelizzazione. Ci è richiesta un'umiltà autentica per guardare con l'occhio sempre nuovo della dinamica dell'Incarnazione. Benedetto Calati |