Omelia (20-01-2001)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E' fuori di sé».

Come vivere questa Parola?
Nella sua brevità il Vangelo odierno esprime, con incredibile forza, due mondi, due mentalità opposte: quella di Cristo e quella dei suoi parenti. Gesù è inseguito dalla folla che vuol vederlo, sentirlo, toccarlo. E' tutta un'umanità bisognosa che lo cerca e a cui Egli si dona senza riserve, al punto da non avere per sé neppure il tempo per nutrirsi. I suoi parenti se ne preoccupano. Questo suo essere del tutto "fuori dalle righe" sembra loro follia. Si oppongono a quel suo "essere fuori di sé".
In effetti Gesù è fuori dai propri comodi, dai propri interessi e calcoli, dalle proprie esigenze, dalla propria fama. Gesù è del tutto fuori dal mondo dell'"ego", lanciato totalmente in quello dell'amore a cui è lo Spirito del Padre a sospingerlo. Sì, un giorno arriverà fino a quella che S. Paolo chiamerà la "follia della croce". E' a quel punto che, come dice oggi la lettera agli Ebrei (1^ lettura: cfr. Ebr 9,14), Gesù "purificherà la nostra coscienza dalle opere morte e ci metterà in grado di servire il Dio vivente".

Oggi, nel mio esercizio spirituale di rientro al cuore, contemplerò Gesù, l'Amore interamente donato, avendo come musica di sottofondo le parole di S. Paolo circa la follia di Dio che è più sapiente della ragionevole sapienza umana, perché è la sapienza dell'Amore che salva. Chiederò la grazia di uscire dai miei calcoli e apprensioni egoistiche per entrare in quella follia di Dio che è libertà e vita.

La voce di un antico padre
L'amore è per sua natura un'incontenibile forza che brucia. Quando penetra senza misura in un uomo lo rende folle nel suo ardore di darsi a Dio e ai fratelli.
Isacco di Ninive