Omelia (21-01-2007)
padre Romeo Ballan
L'oggi della missione di Gesù

Riflessioni
L'evangelista Luca afferma chiaramente che non intende scrivere un romanzo, ma un libro di storia, sulla base di fatti veri e verificabili. Vuole dare ai suoi lettori una sicurezza totale circa il personaggio centrale del libro che si accinge a scrivere. Non intende inventare fatti, scene o messaggi; vuole raccontare solo "avvenimenti successi tra di noi" (Vangelo), trasmessi da persone "che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola" (v. 2). Per l'evangelista sono i fatti che ispirano le parole; i ministri della parola partono dai fatti. Con documenti alla mano, dopo "ricerche accurate su ogni circostanza", Luca è in grado di stendere un "resoconto ordinato" sulla vicenda di Gesù. Con rigore ed onestà, sulla base di testimoni oculari e credibili, garantisce ai suoi lettori la "solidità degli insegnamenti" che hanno ricevuto (v. 3-4).

Luca ha un chiaro progetto catechetico e missionario: rafforzare la fede in chi già crede e dare sicurezza a quanti sono alla ricerca, a coloro che si stanno avvicinando e sono in cammino verso Gesù, come personaggio storico e fulcro della fede. Il Vangelo di Gesù è fondato su fatti sicuri, nei quali non c'è spazio per invenzioni umane, o creazioni mitologiche. "La fede biblica non è l'adesione ad una serie astratta di teoremi teologici, ma è l'accettazione dell'irruzione di Dio e della sua parola nella trama storica degli eventi umani, nella 'casa' di carne delle nostre genealogie, nella 'tenda' di carne dell'incarnazione del Cristo... Cristo è centro e spiegazione del nodo inestricabile delle nostre generazioni, delle nostre speranze, delle nostre vicende" (G. Ravasi). Questa centralità di Cristo è stata illustrata più volte da Giovanni Paolo II, in occasione del grande Giubileo del 2000. (*)

Con le sue spiegazioni sul metodo di ricerca, sull'intenzione dell'autore e la finalità dell'opera, Luca ci offre una guida di lettura del suo Vangelo e ci introduce nel programma di vita e nel messaggio del suo protagonista, Gesù di Nazaret. Proprio nella sinagoga del suo villaggio d'infanzia e di giovinezza trentennale, Gesù inaugura la sua missione pubblica, assumendo in prima persona il programma profetico di Isaia (61,1-2): anch'Egli, "con la potenza dello Spirito Santo", si sente "mandato per annunziare un lieto messaggio" di liberazione per i poveri e per gli oppressi, e un anno di grazia per tutti (v. 18-19). Sono queste le linee programmatiche della missione di Gesù: in seguito, saranno i miracoli di guarigioni, le parabole della misericordia, l'accoglienza ai peccatori e agli esclusi... a definire nei fatti il volto umano di un Dio che è misericordioso oltre ogni misura.

Gesù domina completamente la scena nella sinagoga: come annota Luca, gli occhi e gli orecchi di tutti "stavano fissi sopra di Lui". Gesù non si sofferma a commentare il testo di Isaia, ma ne proclama la realizzazione. È quello il momento dell'oggi di Dio per il compimento delle Scritture (v. 20-21). È legittimo pensare che, quando Gesù pronunciò la parola 'oggi', abbia compiuto anche un gesto che indicava il suo corpo, la sua persona, come luogo del compimento di tutte le Scritture: oggi, qui, in me, davanti a voi che mi fissate in volto... Per Gesù, è stato un momento di piena identificazione come inviato-missionario del Padre! L'anno di grazia è già iniziato. D'ora in poi i segni della misericordia e della vicinanza di Dio accanto a chiunque è nel bisogno, saranno sempre più patenti. A cominciare da Gesù, per continuare poi nella storia e nella missione della Chiesa nel mondo.

Anche il popolo d'Israele fece l'esperienza dell'attualità permanente della Parola di Dio, quando la riscoprì dopo l'esilio ed essa venne proclamata con solennità davanti a tutta l'assemblea sulla piazza pubblica (I lettura), provocando sentimenti di conversione e di gioia. Oggi, tale visibilità e attualità della Parola è auspicabile in modo urgente nel campo ecumenico, per l'unità dei credenti in Cristo (II lettura).


Parola del Papa

(*) "Cristo non si limita a parlare 'a nome di Dio' come i profeti, ma è Dio stesso che parla nel suo Verbo eterno fatto carne. Tocchiamo qui il punto essenziale per cui il cristianesimo si differenzia dalle altre religioni, nelle quali s'è espressa sin dall'inizio la ricerca di Dio da parte dell'uomo. Nel cristianesimo l'avvio è dato dall'Incarnazione del Verbo. Qui non è soltanto l'uomo a cercare Dio, ma è Dio che viene in Persona a parlare di sé all'uomo ed a mostrargli la via sulla quale è possibile raggiungerlo... Il Verbo Incarnato è il compimento dell'anelito presente in tutte le religioni dell'umanità... In Cristo la religione non è più un 'cercare Dio come a tentoni' (cf. At 17,27), ma risposta di fede a Dio che si rivela... Cristo è il compimento dell'anelito di tutte le religioni del mondo e, per ciò stesso, ne è l'unico e definitivo approdo".
Giovanni Paolo II
Lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente, (10 novembre 1994), N. 6


Sui passi dei Missionari
- 18-25/1: Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani. L'unità è finalizzata alla missione: 'siano uno perché il mondo creda'. Tema per il 2007: "fa sentire i sordi e fa parlare i muti!" (Mc 7,31-37).
- 22/1: S. Vincenzo Pallotti (1795-1850), fondatore dei Pallottini/e, promotore delle missioni e dell'apostolato dei laici, chiamato da Pio XI "Precursore dell'Azione Cattolica".
- 22/1: B. Laura Vicuña, nata in Cile e morta in Argentina all'età di 13 anni (+1904). Offrí la sua vita per la conversione della mamma.
- 23/1: S. Ildefonso, vescovo di Toledo (607-667), scrittore sacro; con l'impulso alla liturgia e alla devozione mariana, diede solidità alla Chiesa in Spagna.
- 23/1: B. Marianne Cope (1838-1918), religiosa francescana tedesca, emigrò in USA e fu missionaria per decine d'anni fra i lebbrosi delle isole Hawai e a Molokai.
- 24/1: S. Francesco di Sales (1567-1622), vescovo di Ginevra, dottore della Chiesa, vero pastore di anime, scrittore, grande evangelizzatore e fondatore. È il patrono dei giornalisti.
- 25/1: Conversione di S. Paolo, apostolo dei gentili. Sulla strada di Damasco è nato non solo un cristiano ma il più grande missionario della storia.
- 26/1: Ss. Timoteo e Tito, collaboratori di S. Paolo, vescovi, rispettivamente, di Efeso e di Creta.
- 27/1: S. Angela Merici (1474-1540), fondatrice della Compagnia di S. Orsola (Orsoline), pioniere fra le donne di vita consacrata nel mondo, al di fuori dei tradizionali monasteri conventuali.