Omelia (21-01-2007)
don Ricciotti Saurino
“Strettamente personale”

Sta qui al mio fianco da sempre... da sempre su questa scrivania... la leggo e la rileggo spesso, forse come una raccolta di sagge considerazioni che possano essere di aiuto a me, e a tanti altri.
E' il nutrimento delle mie giornate, la stella che mi guida nei miei dubbi, la forza nelle avversità, l'incoraggiamento alla resistenza, la soluzione giusta ai mille nodi che intreccio nel percorso... è, insomma, il manuale di comportamento spirituale, la via di perfezione cristiana, il modello da imitare.
Riporta fatti avvenuti duemila anni fa, parole che restituiscono il sapore della vita. Narra avvenimenti straordinari di guarigioni, di bontà e di perdono, di fenomeni che solo il tempo passato poteva registrare, tanto da fare invidiare coloro che vi hanno assistito.
Eppure, mi sforzo di calarla nella mia storia... e il tempo me la fa avvertire antiquata. Cerco di misurarmi con essa quotidianamente... ma, in fondo, mi accorgo che non è la mia ed è come se mi specchiassi in essa senza riconoscermi appieno... Vi cammino parallelamente... come se mi confrontassi... con la vita di un eroe.
Oggi finalmente scopro, in un passo letto e riletto mille volte, che il destinatario di questa missiva sono proprio io e che in essa è descritta la mia vita.
Mi rammarico di non averla presa come una lettera strettamente personale.
Il mittente mi chiama Teofilo... un nome che nessuno mai si è sognato di darmi, non perché strano e fuori tempo, bensì perché troppo significativo... 'Amato da Dio'.
Che bello sentirsi amato! Mi chiama così perché questo amore grande, che mi vuole comunicare, diventi nella mia persona risposta d'amore e mi trasformi in 'Amante di Dio'.
Chi scrive lo fa con accenti accorati perché quella fede, che da sempre mi sostiene, non sia soltanto frutto di nobile filantropia, ma trovi solidità e consistenza in una ricerca diligente che l'autore stesso ha fatto degli avvenimenti.
Adesso scorro quelle pagine con uno spirito nuovo, come di chi finalmente ha scoperto non un libro di storia sacra, ma la storia della sua vita che diventa sacra mentre si immerge in quelle vicende narrate.
E mi ritrovo nella Sinagoga di Nazaret, tra quei paesani con gli occhi fissi su di Lui, ad ascoltare non il solito astratto commento sulla visione idilliaca della pagina di Isaia, bensì la Sua esperienza.
Avverto che quel giovane nazareno non racconta, ma vive... non ricorda, ma attualizza... non dice soltanto, ma compie l'oggi di Dio, quell'oggi reale per i contemporanei, ma ugualmente odierno per chiunque lo ascolti.
Oggi, non ieri, oggi, non domani, oggi... in questo preciso istante per me che ascolto si realizza la profezia annunciata. Gli occhi si fissano su di Lui perché il tanto atteso non sfugga e perché mi lasci gustare l'attimo in cui mi dona la libertà sognata.
E' Lui la realtà che solidifica il desiderio, in Lui la speranza si coagula in storia, in Lui il futuro si rende presente...
Oggi scompare la mia povertà di mente, di cuore, di aspirazioni, perché la magnificenza di Dio finalmente scalza ogni limite umano liberandolo dalle strette gole delle proprie certezze, aprendolo addirittura agli orizzonti della divinità...
Oggi si sciolgono le catene della schiavitù dell'umanamente e fisicamente impossibile, perché l'anima raggiunge spazi immensi di volo...
Oggi la cecità intellettuale, sulla quale come su di un muro si schiantano i miei ricorrenti dubbi, è sfondata dalla verità che Dio stesso mi rivela...
E' il miracolo della Parola di Dio che realizza, come nella creazione, nel momento stesso nel quale viene pronunciata.
E' il miracolo che, per mia comodità, credevo si fosse attuato solo nella sinagoga di Nazaret e che, perduto nel tempo, fosse rimasto inefficace nella memoria di un libro.
E', invece, il miracolo di una 'Voce' che, da sempre, attende il mio udito per produrre frutti di vita nuova.