Omelia (19-01-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Questa è l'alleanza che io stipulerò con la casa d'Israele dopo quei giorni, dice il Signore: porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Come vivere questa Parola? L'Alleanza è il fulcro dell'Antico e del Nuovo Testamento. Tutto ruota intorno a questo "sogno" di Dio: stringere un rapporto di comunione con l'uomo, stringere un'alleanza nel segno dell'amore nuziale. Ma alla fedeltà di Dio non corrisponde quella umana. Ed ecco Dio rivendicare il suo amore tradito opponendo al rifiuto la forza della sua traboccante tenerezza che si spinge fino al dono del Figlio. L'Alleanza, la Nuova Alleanza verrà stipulata non nel sangue di offerte sacrificali di origine animale, ma nel sangue stesso del Figlio. Per comprendere la forza di questo atto è necessario entrare nel senso che il rito del sangue assumeva presso i popoli antichi. Il sangue era considerato la sede della vita. Partecipare allo stesso sangue (aspersione sul popolo e sull'altare nel rito del Sinai; bere allo stesso calice nell'ultima cena) era un entrare in comunione di vita, realizzare un'unità vitale che non poteva venire infranta senza mettere a repentaglio la vita stessa. Di qui i riferimenti nuziali che punteggiano tutta la Bibbia. Con Gesù, uomo-Dio, l'unione è perfetta. Il suo sangue effuso per noi e a noi partecipato nel sacramento dell'Eucaristia, ci mette in comunione vitale con Dio: siamo "suo" popolo ed Egli è il "nostro" Dio. Dove la forza di questi possessivi è una pallida idea della realtà stupenda che si realizza. Dio "vive" in me, così che la sua stessa volontà non può essere esterna a me stesso. E Dio vive "in noi": non un noi costituito dalla somma di tanti io, ma un noi in cui ognuno con la sua irrepetibile originalità si ritrova a formare con gli altri un tutto unitario vivificato dalla presenza di Cristo, Capo di questo stupendo Corpo. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascerò afferrare dallo stupore e dalla gioia di questa stupenda realtà di cui vivo, spesso senza rifletterci. Sei stupendo, Signore! E io sono tanto, troppo superficiale! Per questo i miei giorni scorrono tutti uguali, più o meno grigi, più o meno uggiosi e io sono sempre alla ricerca di evasioni, di stordimento mentre la Sorgente è in me.... Quando cesserò di vagare lontano da te e quindi da me stesso, dal mio centro vitale? Apri finalmente i miei occhi, perché ti veda e più non mi allontani da te, mio Dio, mio Tutto! La voce di una beata Ho trovato il cielo sulla terra. Perché il cielo è Dio e Dio è nell'anima mia. Il giorno in cui l'ho compreso, tutto per me si è illuminato. Beata Elisabetta della Trinità |