Omelia (21-01-2007)
padre Paul Devreux


Il vangelo di oggi è diviso in due parti. Nella prima Luca spiega che ha compiuto un lungo lavoro di ricerca per scrivere questo testo in modo da offrire a Teofilo ed ora a noi, un documento storico il più attendibile possibile.

Nella seconda ci racconta di quando Gesù, all'inizio della sua vita pubblica,
si reca a Nazaret di sabato in sinagoga. Si alza, legge una profezia di Isaia. Poi dice: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura.".

Questa è la sintesi di ciò che deve essere ogni predica. Ogni predica deve riattualizzare la presenza e l'azione del Signore oggi, per cui diciamo: oggi, ciò che voi avete udito si realizza, oggi il Signore cambia l'acqua in vino, oggi Dio sposa il suo popolo, oggi il Signore viene, oggi dice Gesù, il Signore mi consacra e mi manda per annunziare ai poveri una buona notizia, oggi proclamo ai prigionieri la liberazione da una religiosità oppressiva, oggi do ai ciechi la vista del vero volto di Dio e predico un anno di grazia del Signore, dove farò tutto il possibile per svelarmi, per farmi conoscere meglio, in modo da potervi aiutare meglio, perché conoscere il Signore va di pari passo con tutti i vantaggi che ne conseguono.

Chiediamo al Signore il dono dello Spirito Santo affinché ogni nostro incontro domenicale possa essere un incontro con Lui e un aiuto autentico.

Qualcuno ci domanda: "Perché vai alla messa? Non è meglio andare a trovare un
malato?".
Danilo rispondeva: "Perché non mi vergogno"; giusto, ma di cosa? Di avere voglia di incontrare il Signore e di conoscerlo sempre meglio, perché questo mi aiuta durante la settimana, e mi dà la forza di andare a trovare il famoso malato, che è sulla bocca di tutti ma che pochi vanno a trovare.