Omelia (03-02-2001)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Per mezzo di Gesù Cristo offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace. Ebr 13,15-16

Come vivere questa Parola?
L'autore della lettera agli Ebrei ci aiuta a penetrare in bellezza il senso della nostra vita che si approfondisce nella lode a Dio, e si dilata aprendosi al dono di sé ai fratelli. Dentro il tessuto delle nostre giornate c'è senz'altro la componente del sacrificio che in genere non è sensazionale. Ma è proprio il ripetersi dei piccoli, quotidiani sacrifici che può deprimere oppure aprirci a un senso di esultanza. E' la monotonia e il grigiore del sopportare sempre quel piccolo disturbo di salute o quella scomodità nel lavoro o il carattere poco felice di quella persona, è quell'orario che mi sta "stretto" o quell'imprevisto che scompiglia i miei progetti. Sono proprio tutte queste piccole cose che, offerte al Padre in Gesù, "Mediatore della nuova ed eterna alleanza", vittima e sacerdote di un sacrificio purissimo, diventano un'offerta a Dio gradita, una celebrazione che trasforma in canto la vita. E questo soprattutto quando entra la componente del dilatare il cuore nell'apertura agli altri, nel farmi dono.

Oggi, nella mia pausa contemplativa chiederò al Signore di impedirmi il grigiore della ripetitività senz'anima, del sacrificio senza amore e senza canto di lode. E pregherò:

Dilata il mio cuore alle necessità degli altri e fa' che arda e splenda nell'amore.

La voce di un poeta negro
Benedici questo popolo, Signore!
Fa' che stringa la terra con una cintura di mani fraterne,
sotto l'arcobaleno della tua pace.
L. Sedar Senghor