Omelia (04-02-2007) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Gesù c'invita a salpare le ancore e a lasciare la sicurezza del porto per andare là dove soffia il vento dello Spirito. Ormai la luce della salvezza risplende sul mondo e porta avanti l'annuncio della buona novella. Dalla barca di Pietro, il Risorto continua la sua predicazione per mezzo della voce di quanti ha scelto liberamente, perché si continui l'annuncio del Vangelo. Il trono e l'altare (Is 6, 1-2a. 3-8). Qui si descrive il maestoso incontro del profeta con il Dio di Israele. La maestà di Dio in trono, la presenza dei serafini, fanno nascere in Isaia un senso di religioso timore, perché sa di essere "un uomo dalle labbra impure". Isaia, benché peccatore, ha visto il re, e pertanto non può fare a meno di testimoniarlo. Questo è l'invito che Isaia rivolge a noi persone "dalle labbra impure" invitandoci a testimoniare ciò di cui siamo a conoscenza. Cantiamo al Signore davanti ai suoi angeli (Sl 137, 1-5; 8). Ringraziamo il Signore, davanti ai suoi angeli, per la benevolenza fino ad ora usataci e speriamo di beneficiarne ancora per il resto della nostra vita. Il credo delle origini (1Cor 15, 1-11). La fede è credere in ciò che la comunità primitiva e la Chiesa ci ha insegnato e c'insegna, altrimenti la Grazia che l'insegnamento ci trasmette diventa cosa vana. La chiamata secondo Luca (Lc 5, 1-11). Gesù non ha bisogno di chiedere permessi, siamo noi che o lo accogliamo nella nostra barca o gli ordiniamo di scendere, specie se ci invita a levare le ancore e a prendere il largo. La vocazione è sempre un richiamo gentile; non sempre le nostre orecchie, distratte, sono capaci di percepirlo. Bisogna stare attenti ed aver fede in chi ci parla, solo allora riusciremo a distinguerne la voce e ad ascoltarla. Bisogna gettare le reti, ascoltando la voce del Signore che ci ha costituito con la sua grazia pescatori, bisogna bagnarsi i piedi nelle acque di questo mondo e riconoscersi peccatori se vogliamo partecipare alla pesca. Non prepariamoci alla pesca con le sole forze nostre, altrimenti diremo come Pietro: "Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla"; ma se lo seguiamo e nel suo nome caleremo le reti, allora le nostre reti saranno colme. REVISIONE DI VITA - Abbiamo mai pensato che avere fiducia è una forma di tenerezza nei riguardi dell'altro/a? - Quanto ci costa abbandonare le nostre idee ed andare incontro all'altro, specie se abbiamo torto? - Ci sentiamo missionari l'uno/a verso l'altro/a? Commento a cura di Marinella ed Efisio Murgia |